Covid, mercoledì via ai test fai da te in Emilia-Romagna per entrare e uscire dall'isolamento

In Emilia-Romagna basterà un tampone nasale fai da te per entrare e uscire dall’isolamento. Una sperimentazione che parte mercoledì di cui al momento possono beneficiare solo coloro che hanno già la dose booster, ma l’ipotesi è di allargare il servizio anche ai cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale primario da meno di 4 mesi. «Speriamo di poter semplificare e velocizzare la burocrazia e speriamo di poter allargare il provvedimento anche ai vaccinati con due dosi da meno di quattro mesi» è infatti il commento del presidente della Regione Stefano Bonaccini che agiunge: «Serve semplificare quando si superano certi numeri, non c'è nessun sistema di tracciamento che possa reggere». I dettagli sul funzionamento della piattaforma saranno forniti oggi dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini che intanto anticipa: «Al momento è una facoltà data solo ai vaccinati con tre dosi, una sperimentazione che riguarda circa 2 milioni di persone in regione, per le quali non è neppure necessaria la quarantena se entrano in contatto con un positivo. Un’iniziativa per uscire dalle pastoie burocratiche amministrative di inizio e fine isolamento: da mercoledì questa categoria di vaccinati potrà autotestarsi con tamponi rapidi antigenici purchè autorizzati (acquistabili in farmacia, ndr), caricare il risultato positivo sul fascicolo sanitario elettronico ed iniziare così la quarantena e dopo 7 giorni caricare eventuale test negativo ricevendo entro le 24 ore successive il certificato di fine isolamento». «Certo è un atto di fiducia nei confronti dei cittadini che però avendo già tre dosi hanno dimostrato un grande senso di responsabilità nella lotta al Covid» conclude Donini. «Si basa ovviamente sull’onestà delle persone – concorda Maurizio Grossi, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Rimini – ma in questo momento è tutto utile per accelerare il sistema di rilascio dei certificati di fine malattia, che, come vediamo ogni giorno, vanno molto a rilento e creano disagio tra i guariti che devono attendere giorni per ottenere il via libera».