Covid. La Diocesi: niente giro delle benedizioni in tutte le case

La curva dei contagi pare finalmente iniziare a dare tregua, ma è ancora tutto troppo incerto e nebuloso per capire cosa succederà nelle prossime settimane e anche il rito delle benedizioni pasquali deve tenerne conto. Non siamo a livello del 2021, quando vennero proprio bandite, ma in diverse parrocchie oltre ad aver già sospeso il catechismo in presenza per una più sicura modalità video si è deciso di attendere tempi migliori. Attendendo magari indicazioni precise dalla Cei che al momento non sono arrivare, né paiono in cantiere.

Parola d’ordine prudenza

«Non ci sono indicazioni unitarie e comuni a livello nazionale e non ne abbiamo ancora date neanche noi» spiega il vicario della Diocesi di Rimini don Maurizio Fabbri, facendo un po’ il punto della situazione: «La linea è quella del profilo basso nel periodo precedente alla Pasqua, di andare cioè a casa se qualcuno lo richiedesse e di rimandare la benedizione tradizionale dopo Pasqua. Quando le cose si spera vadano meglio». E a tal proposito, si pensa anche a iniziative extra domestiche. «Come Vicariato urbano ci siamo proposti di organizzare incontri di gruppo ad aprile-maggio all’aperto con momenti di preghiera: alcune parrocchie lo hanno già fatto negli anni scorsi, anche prima del Covid, sperimentando una modalità figlia anche dei ritmi di lavoro che spesso tengono le persone lontane da casa tutto il giorno» prosegue don Maurizio. Che evidenzia: «La visita personale alla famiglia è più un bisogno missionario del sacerdote per tenere contatti con parte dei parrocchiani che non vede sempre, per mantenere un rapporto diretto, quindi, visto che non tutti esprimono questo bisogno e che c’è la necessità di evitare situazioni potenzialmente di rischio adottiamo questa maggiore cautela in attesa di momenti più propizi».

Comunioni e cresime

Fra coloro che son sospesi ci sono anche i sacerdoti della parrocchia dei Santissimi Martino e Francesco di Verucchio don Stefano Bellavista e di Gesù Redentore di Riccione don Franco Mastrolonardo. «Stiamo aspettando le linee ufficiali e non abbiamo ancora organizzato niente di preciso perché la situazione non è chiara e cambia di settimana in settimana. C’è chi ancora la vorrebbe e chi no perché ha un po’ paura, prima di muoverci attendiamo indicazioni» spiega quest’ultimo -. Il parroco della Collegiata di Verucchio rivela: «Non abbiamo ancora organizzato nulla e non stiamo neanche facendo catechismo perché moltissimi bambini sono in Dad e in quarantena. Non ne abbiamo ancora parlato e nessuno in parrocchia ha ancora chiesto lumi, la situazione è molto complicata e si naviga a vista, tanto che non abbiamo neanche ancora messo in calendario cresime e comunioni perché è impossibile organizzare qualcosa di certo».

Incontri e benedizioni “fai da te”

Tornando a Rimini, fa parte del vicariato urbano anche don Concetto Reveruzzi, sacerdote della Maria Annunziata alla Colonnella e della Mater Misericordia in via Rimembranze. «Invieremo a breve una lettera ai parrocchiani spiegando che prima di Pasqua dalle famiglie che sentano l’esigenza andremo io e i diaconi con tutte le accortezze del caso e che abbiamo pensato a un’iniziativa più in sicurezza un po’ più avanti: durante il mese di maggio di solito noi facciamo 10-15 celebrazioni o rosari e intendevamo allungarle a inizio giugno invitando le persone che non hanno avuto la benedizione o non se la sono sentita. A tutte consegneremo una boccettina di acqua benedetta con cui il capo famiglia o chi per lui poi potrà benedire le abitazioni. Sceglieremo piazzette dove garantire i distanziamenti» rivela: «Lo scorso anno avevamo tenuto tutto in sospeso su indicazione precisa (da qualcuno sono andato poi in estate su richiesta), adesso con i vaccini ci potrebbe essere più sicurezza ma serve sempre grande attenzione. Anche il Catechismo lo stiamo facendo in video sperando di riprenderlo in presenza a metà febbraio in base a come si evolve la pandemia».

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