Covid in crescita in Romagna: altre 50 classi in quarantena

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In tutta la Romagna salgono i casi, con un ruolo importante delle scuole. I contagi tra i minorenni (474 in tutto) rilevati la scorsa settimana rappresentano infatti più di un quarto del totale in Romagna (1.815, 630 in più della settimana precedente). I dati emergono dal bollettino dell’Ausl Romagna riferito alla settimana tra il 7 e il 14 novembre. L’ambito in cui è stato trovato il maggior numero di nuovi casi è quello ravennate (535, contro i 391 della settimana precedente) seguito da Cesena (che passa da 286 a 439), Forlì (da 235 a 428) e Rimini (da 273 a 413). Al di là dei numeri assoluti, la situazione più difficile se si tiene conto della popolazione è quella forlivese dove l’incidenza è vicina alla fatidica quota di 250 nuovi contagi ogni centomila abitanti. Nel distretto di Forlì si arriva a 227, in quello del Rubicone a 219 e in Valle del Savio a 189.

Preoccupano le scuole

Rilevante, come si accennava, il ruolo delle scuole. A Ravenna raddoppia il numero delle classi in quarantena (si passa da 15 a 30) ma l’impennata maggiore è a Forlì dove si passa da 4 a 24 classi a cui l’Igiene pubblica ha imposto la quarantena. Cresce in maniera notevole anche Rimini (da 4 a 18 classi) mentre a Cesena la situazione è sostanzialmente invariata: 13 classi non vanno a scuola, una in più rispetto a sette giorni fa. In tutta la Romagna ci sono quindi 50 classi in quarantena in più, la maggior parte tra materne ed elementari. Attenzione specifica richiede il caso forlivese, dove le infezioni tra gli alunni si sono decuplicate proprio nell’ultima settimana. Contagi che, come emerge dal bollettino diffuso da Ausl Romagna, interessano per la maggior parte classi delle scuole elementari e dell’infanzia. La ragione, spiega il primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Forlì, Enrico Valletta, risiede nel fatto che «i bambini non hanno ancora accesso al vaccino». «Era nell’aria questo aumento di contagi», spiega il medico, chiarendo che «le infezioni infantili sono cresciute a velocità più alta che nelle altre fasce d’età, anche a causa della maggior infettività della variante Delta nei bambini. Tuttavia, il rischio di complicanze gravi per loro al momento resta molto basso».

Il confronto con il 2020

Confermato il livello “arancione” per quanto riguarda l’occupazione di posti letto in Romagna. I ricoverati nei reparti ordinari degli ospedali sono 109, solo 4 nelle terapie intensive. Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl, sottolinea come il dato confermi la «costante circolazione del virus». Tuttavia il vaccino ha cambiato la situazione, rispetto allo scorso anno: «Abbiamo messo a confronto lo stesso periodo dell’anno precedente con l’attuale: 3.744 nuovi casi nella settimana 9-15 novembre 2020 a fronte di 1.815 nella settimana 8-14 novembre 2021, 451 ricoveri a fronte degli attuali 109, di cui 41 ricoveri in terapia intensiva a fronte degli attuali 5. I decessi: 45 nel 2020, a fronte dei 15 attuali». Importante, quindi, aumentare le vaccinazioni».

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