Covid, il professor Sambri: "Mascherine a scuola? Non c'è bisogno dell'obbligo"

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Il virus è mutato in questi due anni e mezzo e sta mutando ancora. Ma non in maniera tale da incidere sulla protezione che danno i vaccini di vecchia generazione.
Per non avere una malattia grave dunque occorre continuare a proteggersi con le ulteriori dosi.
Anche se il contagio è in aumento altri obblighi per le mascherine non ne servirebbero.
«A patto che le persone usino il buon senso».
Il professor Vittorio Sambri, direttore del laboratorio unico Ausl di Pievesestina, traccia in questa estrema sintesi, un quadro di ulteriore evoluzione della pandemia.
«Dall’ultima ondata della scorsa primavera il virus è cambiato poco - racconta - Nel senso che già prima dell’estate avevamo a che fare con Omicron 5. Nominalmente dunque la variante ora prevalente è “la stessa” con cui avevamo a che fare a marzo-aprile. Quello che in realtà è cambiato e sta cambiando lo si vede dalle sequenze prodotte: mentre a maggio/giugno le sequenze Omicron 5 erano tutte identiche, adesso non c’è più quell’omogeneità. Adesso i contagi che ci arrivano in laboratorio sono al 90% fatti di Omicron 5 ma all’interno inizia a non esserci più la stessa omogeneità. Le sequenze non sono tanto diverse da dover dare un nuovo nome al virus ritenendolo una variante nuova. Ma di questo passo è logico pensare che presto la variante nuova arriverà».


Il Covid fa meno paura rispetto al passato?

Il Covid ora sembra fare meno paura del passato: «In realtà i timori che dobbiamo avere sono sempre gli stessi. Quello che è cambiato radicalmente rispetto al passato è l’essere vaccinati. Il rapporto col virus delle persone si è “rasserenato” perché siamo vaccinati. Quindi con i contagi in aumento è bene darsi copertura con la quarta dose per chi ancora non ce l’ha».

Mascherine a scuola?


Tra l’altro con la stagione fredda in arrivo servirà pensare anche al vaccino anti influenzale. Con le scuole che torneranno ad essere al centro della diffusione dei “malanni di stagione” più canonici.
«Reintrodurre le mascherine? In realtà le giovani generazioni scolastiche - continua il professor Sambri - se vaccinate smaltiscono il Covid con agilità. Non credo ci sia bisogno di obbligare tutti di nuovo ad indossare la mascherina. Se il numero dei casi dovesse aumentare forse la mascherina potrebbe essere un aiuto valido sui mezzi di trasporto pubblici piuttosto che in caso di assembramenti in locali chiusi. Ma la realtà è un’altra: abbiamo passato due anni e mezzo da incubo e tutti dovrebbero poterlo capire. Non dovrebbe essere la sanità ad imporre la mascherina o leggi dello Stato. Se ci si trova in un luogo affollato con gente che starnutisce o con tanta densità in poco spazio, chiunque dovrebbe avere con sé una mascherina ed indossarla. A prescindere dalle leggi in vigore. Nessuno credo voglia rivivere l’incubo pluriennale che abbiamo passato. Tutti dovrebbero aver capito che la mascherina aiuta e premunirsi di indossarla nelle situazioni a rischio. In tutto questo tempo poi le persone dovrebbero ormai essersi abituate a gestire il virus. Se ci si sente poco bene basta fare un auto test a casa. Essere positivi, se vaccinati e nella maggior parte dei casi, comporta poco rischio. Il proprio medico di medicina generale può fornire degli anti virali appositi. Ci si isola un po’ ed in 5 giorni si è negativi e si può tornare ad uscire. Senza essere andati in giro ad infettare tante altre persone. Anche qui, dunque è soprattutto una questione di buon senso da parte della popolazione, per non dover mai più rifare la vitaccia d’inferno che abbiamo fatto nel recente passato».

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