Covid, Figliuolo: "In estate non facciamo le cicale" VIDEO

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"Guai a non apprendere la lezione" del Covid. O per dirla ricordando Esopo, "è facile fare le cicale, ma poi, quando arrivano i tempi duri, bisogna aver messo da parte la farina o il grano". Perché "la macchina non si riesce a cambiare di punto in bianco". Le parole del commissario straordinario per l'emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, sono allo stesso tempo un appello e un monito. Le pronuncia prima di iniziare una visita al pediatrico Meyer di Firenze, accompagnato dal governatore toscano, Eugenio Giani, riferendosi anche alla campagna vaccinale: "Manterremmo ancora l'organizzazione" visto che ci sono in ballo le quarte dosi, assicura. E proprio sui preparati aggiunge: "Abbiamo delle dosi stivate per ogni eventualità. Dopo il 31 marzo si passerà la mano" ma "con il ministero della Salute ci sono già tutte le interlocuzioni per lasciare un pacchetto pronto di vaccini. Non ci auguriamo" che servano, "però bisogna fare esperienza. Oggi cadono i due anni da quando apparve il primo caso a Codogno e non lo dobbiamo dimenticare".

Tradotto, "dobbiamo pianificare, organizzarci ed essere pronti. Poi si spera che non accada nulla e la situazione continui favorevolmente: in questo saranno complici gli atteggiamenti degli italiani, che hanno dimostrato una grandissima maturità. Poi la bella Italia e il bel tempo ci daranno sicuramente una mano".

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