Covid Emilia-Romagna. La Regione vede il picco, ma la zona arancione è ancora un rischio

Cesena

BOLOGNA. Anche l'Emilia-Romagna 'vede' il picco dei contagi. La curva del virus si sta infatti piano piano appiattendo. "Sono troppi pochi giorni per poter confermare che questa tendenza sia strutturale", resta cauto il governatore Stefano Bonaccini, ospite stamane di Agorà su Raitre. "Però- conferma- è vero che si vede un rallentamento nell'aumento, speriamo che si sia vicini al picco", così come è accaduto in altri paesi. "Molto bene", assicura il presidente regionale, sta andando la campagna vaccinale, con il 93% di prime dosi tra gli over 12 e il 91% di ciclo completo sempre al di sopra dei 12 anni, mentre viaggiano ormai verso i due milioni le terze dosi. "L'open day di domenica scorsa per coloro che hanno tra i 5 e i 19 anni e' andato molto bene, lo replicheremo", aggiunge Bonaccini. Nei reparti di terapia intensiva "tre quarti dei ricoverati sono non vaccinati, nonostante i non vaccinati siano un undicesimo del totale dei vaccinati, circa 300.000". 

C'è un rischio zona arancione per l'Emilia-Romagna? Al momento i dati consentono di restare in zona gialla. Ma molto dipenderà dal dato dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti covid. Il minore aumento di nuovi contagi si spera possa presto tradursi anche in uno stop alla crescita dei ricoveri nei reparti che al momento non si è ancora verificata. Di sicuro ci sono altre regioni in Italia che al momento sono messe peggio dell'Emilia-Romagna. Per loro il passaggio in zona arancione è molto vicino. Sono Piemonte, Sicilia, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo a Calabria. La Valle d'Aosta invece rischia di diventare rossa. Ma c'è poi in piedi ancora il dibattito sulla revisione delle colorazioni. Per molti a fare la differenza decisiva è già l'uso del Super Green Pass per cui non sarebbe necessario il sistema delle colorazioni così come funziona adesso ma andrebbe rivisto.

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