Covid e smog: uno studio dell’Emilia-Romagna

Dopo l’estate, la Regione Emilia-Romagna dovrebbe avere in mano i primi risultati sul legame (tanto discusso) tra il Covid e il livello di smog nell’aria. Lo prevede lo studio a cui la Giunta Bonaccini ha dato il via libera nei giorni scorsi e che sarà realizzato dai tecnici di Arpae, l’agenzia ambientale regionale. L’obiettivo del progetto è appunto quantificare gli effetti, l’impatto delle politiche per la qualità dell’aria e le interazioni tra lo smog e l’andamento della pandemia. Lo studio dovrebbe completarsi nel 2025, ma le prime analisi sull’effetto di patologie croniche e acute da inquinamento sull’infezione da Covid sono previste “entro settembre 2022”, a cui dovrebbe seguire un aggiornamento “entro marzo 2023”. Sempre in autunno dovrebbe essere disponibile anche la valutazione dell’impatto sanitario del lockdown.

Nel giro di nove mesi dall’acquisizione dei dati, poi, dovrebbero arrivare anche gli esiti dello studio sugli effetti dello smog sulla trasmissibilità del virus. Entro dicembre invece è attesa una prima stima dei rischi a breve e lungo termine legati all’esposizione all’inquinamento, compresi quelli riproduttivi. Esiti che dovrebbero accompagnare anche lo studio dei “meccanismi molecolari e degli eventi chiave che descrivono la relazione causale tra esposizione ed esito di salute”. Gli ultimi step del progetto riguardano la quantificazione dell’impatto dello smog sulla salute “in termini di morti annue evitabili”, a seconda del tipo di inquinante e per fonte di inquinamento. Infine, entro il 2025 è prevista la messa a punto di uno strumento operativo, per valutare impatti ed effetti delle politiche antismog su ambiente e salute.

 Con questo studio a cura di Arpae, dunque, la Regione Emilia-Romagna punta a monitorare gli effetti “dell’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico sugli esiti di salute a lungo termine”, si legge nel documento, ma anche quelli da una “esposizione acuta sugli esiti a breve termine”. Saranno verificati i dati su “ricoveri e mortalità per malattie respiratorie acute e malattie del sistema circolatorio” e saranno controllati “gli effetti dell’inquinamento sugli esiti neonatali e riproduttivi”. Per lo studio saranno utilizzati dati già rilevati da Arpae, quelli disponibili in letteratura e anche quelli ricavati da altri progetti (Pulvirus, Awair, Supersito). Tutto questo servirà anche per avere “stime di impatto sugli scenari di qualità dell’aria” all’interno della pianificazione di settore. La Regione vuole anche realizzare “una piattaforma per la raccolta e l’aggregazione dei dati socio-demografici, ambientali e sanitari funzionale allo sviluppo degli obiettivi” dello studio. Quanto al legame tra smog e Covid, la ricerca valuterà diversi aspetti: livello di inquinamento e probabilità di trasmissione del virus; esposizione e gravità del decorso dell’infezione e relativi meccanismi; possibile interazione tra patologie pre-esistenti e infezione Covid; effetti del lockdown sullo smog. In questo modo, la ricerca servirà anche a “migliorare più in generale le conoscenze relative all’interattività tra inquinanti ambientali e agenti patogeni respiratori”.

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