A Ravenna Ausl e medici di base al lavoro per vaccinare gli obesi

RAVENNA - La responsabile dell’Igiene pubblica dell'Ausl Romagna, Raffaella Angelini, ha fatto chiarezza conversando col sindaco di Ravenna Michele De Pascale riguardo ai vaccini da somministrare alle persone che si prendono cura dei disabili, i cosiddetti “caregivers”. Presto verranno vaccinati: «Abbiamo avuto un primo incontro sul tema e deciso che queste vaccinazioni saranno fatte dal medico di medicina generale che conosce già le famiglie. I medici di base potranno raccogliere le adesioni e organizzare le vaccinazioni». L’altro tema di cui si è discusso molto in questi giorni è quello dei cosiddetti "estremamente vulnerabili” che hanno la priorità per le vaccinazioni. Ma, se individuare le fasce prioritarie per età da adito a ben pochi dubbi, la definizione di “estremamente vunerabili” ha portato molte persone ad identificarvisi e a chiedere il vaccino. La dottoressa Angelini spiega però che «la categoria è stata definita dal Cts ed è contenuta nelle linee guida per il piano vaccinale. L’Ausl deve seguirla in maniera rigorosa e ci sono patologie molto gravi ma che non rientrano tra quelli molto fragili». La patologia per rientrarvi deve essere in sostanza un fattore di grave rischio in caso di Covid 19.

A fornire l’elenco alle aziende è stata la Regione, che ha incrociato varie banche dati, ottenendo per la sola Romagna una lista di 62mila persone. «Non è detto che questo elenco sia esaustivo, anzi sappiamo che non lo è. Quindi abbiamo dato mandato agli specialisti delle diverse branche di predisporre l’elenco dei propri pazienti che hanno in carico». Ci sono però categorie ad alto rischio se si ammalano di Covid e che ora potrebbe ricevere l’iniezione: «Una per tutti è quella degli obesi. Tranne che in alcuni casi particolari però queste persone non sono seguite dai servizi dell’Ausl, così abbiamo chiesto ai medici quali pazienti hanno queste caratteristiche. Faranno lo stesso con i diabetici che non sono inseriti nelle liste dei centri specializzati. Serve un po’ di pazienza ma progressivamente stiamo ampliando quel primo elenco già numeroso che la Regione ci ha fornito».

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