Covid-19: le conseguenze di oggi e domani sui bambini e le famiglie

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Non possiamo non considerare, a distanza di quasi un anno dalla dichiarazione dell’OMS della pandemia da Covid-19, l’enorme impatto che il virus sta avendo sull’infanzia. Nel mondo circa 117 milioni di bambini in più potrebbero cadere in povertà quest’anno; circa 10 milioni rischiano di non tornare a scuola e 80 milioni di non ricevere i vaccini essenziali. Gravi conseguenze sui bambini e sugli adolescenti non stanno risparmiando neppure il nostro Paese. Secondo Save the Children è stimato che nel 2020 circa 1 milione di minori sia scivolato nella povertà assoluta, il doppio rispetto al 2019. Il Covid-19 come malattia sta colpendo poco i bambini, circa il 15-16% di tutti gli infetti, e raramente compromette la loro salute. Il 60-70% sono asintomatici e solo il 3-4% presenta sintomi gravi. Ma credo che dovremmo estendere le considerazioni e volgere lo sguardo altrove, guardando tutte le complicanze relative al Covid-19: la pandemia si sta drammaticamente rivelando un acceleratore delle diseguaglianze. Pensiamo ai bambini che sono portatori di disabilità o di malattie croniche, costretti a stare in casa, spesso con una minore assistenza rispetto ai propri bisogni. E pensiamo alle famiglie, molte delle quali vivono con ansia e paura la situazione, stati d’animo che poi inevitabilmente trasmettono ai figli, che mangiano in maniera scorretta, che non fanno più movimento, non escono da casa, non socializzano. Secondo i dati della Società Italiana di Pediatria, circa il 40% dei bambini ‘fragili’ ha interrotto i controlli e gli accessi pediatrici nei Pronto Soccorso sono calati dal 40 fino al 80 % . Il minor accesso ai servizi sanitari ha influito sul ritardo diagnostico anche per patologie in cui la tempestività della diagnosi può essere decisiva per evitare complicanze fatali. Preoccupano le crescenti evidenze sui danni provocati dall’isolamento come ansia, disturbi del sonno, del comportamento, disordini alimentari, rabbia. Stiamo assistendo a una crisi educativa e sociale, che si aggiunge a quella sanitaria e a quella economica. Tutto ciò lo si deve tenere bene in mente pensando a una diversa organizzazione e agli investimenti da fare che non dovrebbero riguardare solo la salute fisica, ma anche quella psicologica. Bisogna investire in termine di risorse e progettazione sulla sanità, sulla scuola, sul benessere delle famiglie in maniera da prendere in considerazione anche i bambini e gli adolescenti che rappresentano il nostro futuro.

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