Cotignola, ciclisti entrano al bar senza mascherine: scoppia la rissa, volano schiaffi e sedie

Era il 31 ottobre del 2020 e l’Italia stava affrontando la seconda ondata pandemica, nei bar si stava distanziati e con la mascherina, e così anche al Senio di Cotignola, punto di ritrovo di tanti pensionati.
Questi, intenti a leggere i quotidiani, ancora non sapevano che quel pomeriggio il locale si sarebbe trasformato nello scenario di una rissa da saloon all’arrivo di tre ciclisti in bici da corsa. Il motivo? Il trio sarebbe entrato senza indossare la mascherina, scatenando così un putiferio.
La vicenda è approdata in Tribunale a Ravenna dove ieri, davanti al giudice monocratico Antonella Guidomei, sono stati ascoltati due degli avventori che erano presenti nel bar: uno di loro è l’autore della telefonata che fece intervenire i carabinieri, l’altro, un 67enne di Cotignola, ricopre il doppio ruolo di imputato e di persona offesa per avere preso parte alla rissa. Due dei tre ciclisti hanno chiesto invece la messa alla prova tramite il proprio avvocato Paolo Giorgi.


Il racconto del testimone

Secondo quanto riferito dal primo testimone, 71enne, a turbare la quiete del pubblico esercizio sarebbe stato proprio l’arrivo dei tre ciclisti, «mai visti prima» e «sulla quarantina».
L’uomo, trovandosi nei tavoli all’esterno, ha però dichiarato di non avere assistito alla dinamica da cui è scaturita la lite, ma di essersi allontanato per chiamare i carabinieri intimorito dalle urla che provenivano da dentro il bar. Ritornato nelle vicinanze del locale, avrebbe quindi visto uno dei clienti «che gattonava a terra tentando di rialzarsi» e l’altro conoscente 67enne che «si teneva la nuca sanguinante».


Schiaffi e sedie

È stato quest’ultimo a riferire in aula, in qualità di persona offesa, che a fare scoppiare la rissa sarebbe stata l’assenza delle mascherine sul volto dei tre ciclisti: «Quando sono entrati uno degli avventori ha fatto notare che andava indossata – ha detto rispondendo alle domande del vice procuratore onorario Simona Bandini -. Loro hanno reagito dando in escandescenze e prendendolo in giro».
L’uomo e un altro cliente si sono quindi alzati per prenderne le difese, ottenendo però una reazione ancora più scomposta: «Uno dei ciclisti mi si è scagliato contro dandomi uno schiaffo e l’altro ha fatto cadere chi aveva chiesto di indossare la mascherina tirandogli una sedia addosso».
Tra spintoni e parole grosse, non sarebbero mancati nemmeno i riferimenti a presunte «armi» custodite «a casa» e critiche alle leggi anticovid espresse con termini poco ortodossi. Per sedare gli animi era stato necessario l’intervento dei carabinieri di Traversara.

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