Costi delle materie prime alle stelle: ecco quanto incidono in Romagna

Cesena

A livello provinciale i maggiori costi delle materie prime, su base annua, valgono 1,129 miliardi a Bologna, 1,045 miliardi a Modena, 790 milioni a Reggio Emilia, 573 milioni a Parma, 482 milioni a Forlì-Cesena, 366 milioni a Ravenna, 332 milioni a Rimini, 310 milioni a Piacenza e 294 milioni a Ferrara.

L'allarme di Confartigianato

 Scarsità e prezzi alti delle materie prime mettono a rischio la ripresa delle pmi dell'artigianato. L'allarme è del presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Davide Servadei. "Questa corsa dei prezzi delle materie prime ci preoccupa molto e chiediamo alla politica un'azione efficace che calmieri i costi per le imprese. Materie prime care e spesso introvabili rischiano di diventare un freno alla ripresa. Siamo coscienti che il mercato ha una vita propria, ma un'azione di controllo su eventuali manovre speculative è doverosa e da far partire al più presto", ammonisce Servadei. "Inoltre su appalti e opere pubbliche, chiediamo di favorire la revisione dei prezzi nei contratti, onde evitare di mettere ulteriormente in difficoltà le imprese che faticosamente stanno cercando un rilancio", aggiunge.

Gli acquisti di materie prime delle micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni nel 2020 sono stimati attorno ai 156.096 milioni di euro, costituti per il 75% da acquisti delle aziende manifatturiere e per il rimanente 25% da input acquistati dalle costruzioni. In questi due comparti l'incidenza sul fatturato degli acquisti di materie prime è del 42,5%, più elevato nella manifattura (46,6%) rispetto alle costruzioni (33,1%).

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