Coronavirus a Rimini «L’irrazionalità ha spinto a svuotare gli scaffali»

Rimini

RIMINI. Coronavirus. Franco Bulgarini, massimo esperto di finanza comportamentale applicata, presidente di 9 Dots, società specializzata nella formazione di professionisti commercialisti, che insegna il corretto approccio e comportamento da tenere negli investimenti finanziari, spiega cosa è possibile imparare su questa delicata materia dal saccheggio dei supermercati di questi giorni.
«Se solo qualche mese fa avessimo chiesto a coloro che in questi giorni si sono precipitati a fare scorte alimentari come se si fosse in vista di una nuova guerra mondiale, in modo lucido e razionale la maggior parte probabilmente avrebbe risposto di no, perché non ha davvero senso, in un caso come questo, riempire il frigorifero per qualche settimana. Adesso che è successo per davvero, le stesse persone coinvolte emotivamente, in preda alla più totale irrazionalità, hanno fatto a pugni per accaparrarsi qualche chilo di farina e qualche pacco di pasta in più».

Cos’è successo?
«Niente di strano. Siamo umani e siamo irrazionali, prevedibilmente irrazionali. Premi Nobel e studiosi hanno dimostrato scientificamente che è facile essere razionali e prendere decisioni ragionate quando si è fuori dal contesto, ma è praticamente impossibile esserlo quando si è coinvolti emotivamente. È molto meglio sapere di non poter essere razionali e tentare di trarre vantaggio da questo».

Come farlo?
«Richard Thaler (Nobel per l’economia 2017) offre una soluzione con il libro “La spinta gentile”. Un testo da leggere assolutamente in cui il professore spiega che “sapendo di non poter essere razionali o comunque che la maggior parte delle decisioni vengono prese in modo istintivo”, la ricetta da seguire sarebbe quella di “preparare l’ambiente nel quale dovremo prendere decisioni in modo che questo ci “spinga gentilmente” ad assumere le decisioni più vantaggiose per noi”».

Cosa centra tutto questo con gli investimenti finanziari?
«C’entra eccome. Anzi, l’irrazionalità umana palesata in questi giorni durante la “corsa alle provviste” è esattamente lo stesso meccanismo che scatta nella testa degli investitori nel momento in cui decidono di investire e quando decidono di disinvestire».

Spieghi meglio…
«Come spiegato nella prima sua domanda sul Coronavirus, gli investitori sanno che storicamente i mercati salgono e scendono, che nel lungo termine tendono sempre a salire (lo dimostrano i massimi storici di alcuni indici in questo momento) e che razionalmente è meglio investire quando i prezzi sono scesi per poi vendere quando sono risaliti. In realtà quello che succede è la “corsa ai supermercati”. Gli investitori, cioè, sono più propensi ad investire dopo che i mercati sono saliti per poi farsi prendere dal panico quando scendono e correre a vendere, di solito quando questi sono in perdita. Possiamo sforzarci di essere razionali, ma siamo sempre esser umani che agiscono sulla base delle emozioni».

E qui entra in scena 9 Dots.
«Il corso di finanza comportamentale applicata, spiega che le persone in situazioni di stress non sono razionali. Svuotare gli scaffali dei supermercati è un’azione totalmente irrazionale. Noi insegniamo che occorre predisporre un piano d’azione che ci dica esattamente le mosse da compiere quando ci troveremo sotto stress (in perdita) o in euforia (per l’aumento di valore dei mercati) e non saremo in grado di prendere decisioni proficue. Quindi, sia quando stiamo perdendo soldi sia quando siamo in “estasi da periodi di rialzo”, dobbiamo aver costruito un piano d’investimento che ci spinga a prendere decisioni automatiche (a nostro vantaggio) quando i mercati vanno giù ma, soprattutto, quando vanno su (per molto più tempo). Perché è proprio in questa fase che bisogna “portare a casa” i profitti».

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