Coronavirus Ravenna nuovo maxi focolaio alla casa di riposo Betania

Ravenna

Con altri 180 nuovi contagi (su 2.133 tamponi eseguiti), il numero di infezioni accertate nel Ravennate dall’inizio dell’epidemia sfiora quota 10mila (sono 9.970). Mentre la scia di lutti si allunga con 8 nuovi decessi (2 uomini e 6 donne), tutte vittime di età compresa tra i 62 e i 97 anni.

Scia di lutti

La strage silenziosa tra gli anziani dunque continua. E ancora una volta il virus torna a colpire i più fragili: oltre la metà dei decessi di ieri riguarda pazienti che erano ospiti di case protette, mentre emerge un nuovo maxi focolaio in un’altra struttura, il Betania di Marina Romea.

Rsa ancora colpite

Buona parte dell’incremento giornaliero di ieri nell’ambito del territorio comunale di Ravenna (102 dei 180 casi sono infatti circoscritti al capoluogo) è legata alla residenza per anziani gestita dalla fondazione San Rocco creata dall’indimenticato parroco don Ugo Salvatori: sono infatti una settantina i contagiati, tra ospiti (55) e operatori (15), quasi tutti asintomatici. Ma tra i degenti si è registrato anche un decesso, mentre un altro paziente con sintomi della malattia viene per ora gestito dai medici all’interno della residenza protetta, dove le prime 20 positività sono state accertate una settimana fa.

Si tratta al momento del secondo focolaio più esteso a livello provinciale dopo quello emerso nel giorni scorsi alla casa di riposo Santa Teresa di Faenza con numeri analoghi. Al momento a Marina Romea (dove nel frattempo gli spazi interni al Betania sono stati riorganizzati in modo da separare gli ospiti covid dai non covid) l’organico degli operatori è stato rinforzato dislocando dipendenti in servizio nell’altra struttura per anziani gestita dalla fondazione San Rocco, quella di San Pietro in Vincoli, dove proprio in questi giorni è stato eseguito lo screening all’interno che ha confermato la negatività del personale.

L’analisi dei dati

Nel computo giornaliero, che ha visto 7 ricoveri, resta ancora alta la percentuale di persone che manifestano i sintomi della malattia (78 su 180), così come si conferma strategica nell’individuazione dei nuovi casi l’attività di tracciamento da parte dell’Ausl (126 contagi sono infatti emersi tramite il contact tracing) mentre 14 sono risultati da test svolti privatamente e 3 nell’ambito degli accertamenti legati alle categorie professionali.

Il numero di malati in terapia intensiva scende a 13 letti occupati (erano 14 il giorno precedente), mentre si registrano altre 30 guarigioni. Dati che dimostrano come, almeno nel Ravennate, l’emergenza non si può dire che al momento sia superata.

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