Coronavirus Ravenna, Marcegaglia misura la febbre agli operai

RAVENNA. La direttiva è arrivata nella serata di lunedì e serve a scopo precauzionale per preservare gli stessi dipendenti dal Coronavirus: a Marcegaglia dalla mattinata di martedì si entra dopo essere passati sotto uno scanner che misura la temperatura. Sopra i 37 gradi si viene rimandati a casa, altrimenti si entra nello stabilimento. Ma l’azienda (870 addetti diretti in via Baiona, più l’indotto) non si limita a lasciare a casa gli influenzati: la mensa è chiusa e vengono distribuiti pasti freddi. Un’ulteriore misura per evitare assembramenti eccessivi di persone. Limitate anche le riunioni, le visite da esterni - soprattutto se provenienti dalle zone focolaio - e l’invito ai camionisti è quello di rimanere nelle cabine dei propri mezzi. L’attività va comunque avanti, come si legge in una nota: «Con riferimento alla richiesta di rassicurazioni ricevuta da numerosi clienti circa l’eventuale impatto negativo che la diffusione del Coronavirus potrebbe provocare sulla catena di fornitura, il gruppo Marcegaglia conferma che non ha ad oggi e non ritiene di avere in un prossimo futuro criticità derivanti dalla situazione in atto».

Mensa a turni al petrolchimico

Le altre grandi aziende in ambito portuale al momento non hanno preso provvedimenti analoghi: la mensa è aperta al petrolchimico, anche se per evitare il sovraffollamento ci si entra a turni. Per il resto ci si limita alle pratiche suggerite dalla Regione Emilia-Romagna (agli operai sono state consegnate alcune slide), con un’attenzione in più riguardo allo scarico delle navi. Chi arriva in banchina via mare è comunque munito di un’autorizzazione sanitaria che ne certifica l’assenza di eventuali malattie contagiose.

Nessun provvedimento in Tcr

Lo stesso discorso viene fatto a Tcr, il Terminal Container di Ravenna partecipato da Sapir e Contship. Quest’ultimo gruppo, privato, conferma che «che le operazioni terminalistiche a La Spezia, Ravenna e Melzo, così come i servizi di trasporto intermodale offerti da Hannibal e Oceanogate Italia, procedono in maniera regolare». La situazione è comunque monitorata. Giannantonio Mingozzi, presidente di Tcr, conferma l’assenza al momento di provvedimenti particolari nell’azienda specializzata nella movimentazione di contenitori: «La mensa, gestita da Camst, è regolarmente funzionante e non facciamo controlli all’ingresso né ai dipendenti né ai camionisti. I marittimi che sbarcano sono tutti muniti della libera pratica sanitaria, per cui da questo punto di vista non ci sono problemi. Devo dire che anche il traffico merci non ha subito rallentamenti per quanto ci riguarda: anzi a febbraio abbiamo registrato un leggero incremento dopo un rallentamento a gennaio».

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