Coronavirus, Ravenna in lutto addio a Saturno Carnoli

Ravenna

Addio a Saturno Carnoli, lo scrittore e intellettuale ravennate è purtroppo l'ultima vittima del virus. Carnoli aveva 79 anni ed era ricoverato all'ospedale di Lugo, le sue condizioni sono però peggiorate negli ultimi giorni.

Movimentatore lucido del tessuto culturale ravennate per mezzo secolo, scrittore, grafico, artista. Saturno, per tutti Nino, Carnoli lascia la compagna Elisabetta e la figlia Marianna, giornalista del settimanale Settesere Qui. Era stato ricoverato in ospedale a Faenza un paio di settimane fa per un'operazione chirurgica. Al "Degli Infermi" era poi salita la febbre e per questo era stato sottoposto al tampone, risultato negativo, lunedì scorso. Ma il secondo tampone era risultato positivo al Coronavirus e Carnoli era così trasferito al "Covid Hospital" di Lugo, dove il quadro, reso complicato da pregresse patologie, è precipitato velocemente.

Tra i pionieri del marketing a Ravenna, aveva progettato e diretto innumerevoli campagne di comunicazione per enti pubblici, industrie, centri commerciali, partiti e discoteche. Aveva esposto anche in numerose mostre, con una personale espressione basata soprattutto sulla ricerca dei materiali: pvc, legno, che spesso si mescolavano al mosaico. Diplomato alla Scuola di Statistica dell'Università di Bologna, si era poi laureato nel 1967 a Roma in Scienze Statistiche con una tesi sugli operai dell'Anic di Ravenna "L'immigrazione in un polo di sviluppo". Negli ultimi vent'anni era stata prolifica la sua produzione letteraria e saggistica. Spesso con la "complicità" di amici come Giulia Belletti, Elios Andreini, Paolo Cavassini, Domenico Mollura, Guido Pasi, Cesare Albertano. Con quest'ultimo firmerà i due scritti più recentemente pubblicati, rispettivamente del 2018 e 2019: "Inidoneità, storia giudiziaria di un manifesto" e "Per amore del vero, la breve vita di Marino Pascoli". Del 2006 invece è "Camicie nere di Ravenna e Romagna, tra oblio e castigo", che volle dedicare alla memoria di Pier Paolo D'Attorre. Assieme a Pasi invece aveva pubblicato “La Forza e il Destino” e “Il Nero e il Rosso”, dove due amici, Zelo Molducci e Sauro Ballerini, superavano le rispettive ascendenze ideologiche, fasciste e comuniste, uniti dall'amore per l'arte creativa e per il mosaico.

(Alla collega Marianna l’abbraccio della redazione del Corriere Romagna)

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