Coronavirus Ravenna, una escort e uno gigolò fermati in viaggio

RAVENNA. Da giorni si susseguono gli appelli a restare in casa. Ma al cuor non si comanda. E alle trasgressioni nemmeno. Almeno stando alle motivazioni addotte da alcuni cittadini che hanno avvicinato e che sono stati fermati dalle forze dell’ordine nell’ambito dei controlli sul rispetto dei provvedimenti che limitano gli spostamenti introdotti dal governo per contenere il contagio da coronavirus.
E’ il caso della coppia avvenente che ha chiesto agli agenti della Polizia locale informazioni su come poter recarsi a Bologna. Una trasferta di “lavoro” stando a quanto spiegato dai due, anche se non proprio urgente: lei, una escort, lui, un toy boy, avevano un appuntamento programmato con dei clienti. La serrata non conosce sconti, ogni attività lavorativa accusa il crollo degli affari, ma evidentemente per qualcuno certi richiami “piccanti” sono più forti della paura del covid-19.
Altra singolare richiesta è stata quella pervenuta alla centrale operativa dei vigili a cui si è rivolto un uomo che chiedeva se potesse o meno «andare dall’amante a Forlì». Ovvia la risposta.

Erano invece usciti per la noia i due ragazzi fermati la notte scorsa in auto da una pattuglia dell’Arma. Appartenenti a due nuclei familiari diversi (vietato dai regolamenti che consentono spostamenti solo tra membri della stessa famiglia) e seduti uno accanto all’altro (anziché uno davanti e uno sul sedile posteriore come indicato) di fronte ai militari si sono giustificati ammettendo di essersi «scocciati di restare in casa». E per evadere un po’ dalle mura dell’appartamento ha commesso un’evasione vera e propria ed è stato denunciato l’uomo ai domiciliari trovato in giro in centro in piena notte. Quando i carabinieri lo hanno incrociato nel corso di un servizio di controllo ha cercato di sostenere di essere uscito per prendere qualcosa visto che nessuno poteva portargli la spesa. Considerando l’orario e il fatto che i supermercati avevano già abbassato le serrande, l’ipotesi è che fosse andato a cercare di acquistare droga per uso personale. Col covid-19, tempi duri anche per i pusher.

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