Coronavirus, negli ospedali in Romagna oggi in servizio gli steward

Cesena

Sono entrati in servizio oggi negli ospedali e nelle principali strutture dell’Ausl Romagna gli steward addetti al controllo del rispetto delle norme per arginare la diffusione del coronavirus alla luce della ripresa dei servizi e delle attività sanitarie “ordinarie”. Il personale, che ha ricevuto una apposita formazione, si occuperà di regolamentare gli accessi e di far sì che avvengano nella massima sicurezza possibile. Gli addetti, spiega una nota, verificano che “gli utenti eventualmente in fila (sebbene attraverso l’attribuzione degli appuntamenti si sta cercando di limitare al massimo le attese) sostino ad almeno un metro di distanza gli uni dagli altri” e che “tutti indossino correttamente la mascherina, coprendo naso e bocca, fornendone una qualora ne siano sprovvisti. Gli operatori richiedono inoltre la motivazione dell’accesso alla struttura (che al momento non è consentito, ad esempio, per sole informazioni) e qualora l’adempimento possa essere svolto anche telefonicamente o in altro modo, invitano ad utilizzare questa diversa strada indicando i numeri di telefono o le relative modalità. Il personale indirizza quindi gli utenti nel luogo preciso della prestazione/servizio, limitandone così la deambulazione all’interno della struttura e fornisce eventuale supporto al pagamento ove sono presenti riscuotitori e pos. Altro aspetto quello degli eventuali accompagnatori: gli operatori sono tenuti a verificarne la presenza poiché sono previsti solo per minori e persone non autosufficienti. Qualora un utente indossi i guanti l’operatore li fa rimuovere e fa sempre eseguire in modo corretto la sanificazione delle mani attraverso il gel idroalcolico presente presso tutti gli accessi. Anche all’interno delle strutture, gli operatori controllano che nelle sale d’aspetto sia mantenuta la prevista distanza di un metro, che gli utenti indossino la mascherina e che i dispenser di gel idroalcolico per le mani sia presenti e utilizzabili. Sempre nell’ottica della massima sicurezza possibile, gli operatori stessi (un centinaio quelli dedicati a questi compiti) prima di entrare in servizio, devono tutti i giorni misurare la propria temperatura corporea, e qualora questa sia superiore ai 37,5 gradi o si presentino sintomi delle vie respiratorie (tosse, raffreddore o altro), devono restare al loro domicilio, contattare il medico di famiglia e darne notizia al loro responsabile. Nel caso in cui la sintomatologia insorga durante il servizio, l’operatore dovrà avvisare tempestivamente il proprio responsabile per l’immediato rientro al domicilio e relativa sorveglianza sanitaria”.

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