Coronavirus, l’università va avanti: a Ravenna esami con la webcam

Ravenna

RAVENNA. Anche a Ravenna, come per tutti i dipartimenti e i campus dell'Università degli studi di Bologna, da lunedì le lezioni si terrano in maniera virtuale. E, se dovesse perdurare l'emergenza o comunque per venire incontro a casi particolari, anche gli esami potranno essere svolti via webcam. La stessa presidente del Campus del distaccamento bizantino, Elena Fabbri, commenta «orgogliosa» la veloce «messa in pratica dell'idea avuta dal rettore e messa in campo in meno di una settimana, nonostante i tremila docenti e le molteplici sedi che compongono il nostro ateneo».

Esami e anche lauree

Da lunedì ad oggi, dopo un summit avvenuto fra i vertici dell'università, il lavorìo burocratico e di innovazione informatica è stato alacremente compiuto, pressoché nella totalità: «Ogni device delle sedi ravennati è stato dotato di un software dedicato e nel frattempo abbiamo contattato ogni singolo docente, che ha dato disponibilità ed in qualche caso ha colmato la minima formazione necessaria all'utilizzo – spiega ancora Elena Fabbri -. Contemporaneamente gli studenti sono stati messi a conoscenza di questa nuova opportunità». Che lunedì sarà in campo anche per gli allievi iscritti a Ravenna: «Il software consentirà all'utente di entrare in una sorta di aula virtuale. E ha una funzione con la quale il docente viene messo a conoscenza di una richiesta di domanda, quindi i ragazzi potranno anche "alzare la mano", anche se attraverso il computer – conclude la presidente del consiglio di Campus di Ravenna -. E da poche ore è stata firmata anche la disposizione che ci consentirà di fare anche gli esami via webcam. Cercheremo di non utilizzarla, come proveremo ad evitare di fare le discussioni di tesi e proclamazioni di laurea virtualmente. Ma se l'emergenza perdura e se dovessero esserci studenti bloccati nella zona rossa, la useremo. Del resto a marzo si conclude la sessione di esami – conclude Elena Fabbri – e l'ultima cosa che vogliamo fare è creare disagi o aggravi agli studenti».

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