Coronavirus: lezioni anti contagio a 35 strutture di Cesena

Cesena

CESENA. Sono 35 le strutture per anziani e disabili del territorio cesenate per i quali si è deciso di organizzare urgentemente corsi di formazione obbligatori con l’obiettivo imparare dagli specialisti dell’Ausl le contromisure stringenti da adottare per frenare l’esplosione dei contagi da coronavirus. Complessivamente hanno quasi 700 posti per ospitare persone che durante questa emergenza si stanno rivelando particolarmente vulnerabili al Covid-19. È ormai quotidiana la notizia di qualche deceduto, a causa dell’epidemia, all’interno di questi ambienti. È il frutto di un alto livello di pericolosità che è “fisiologica” in questi contesti dove convivono parecchie persone già fragili per vari problemi di salute e per l’età avanzata. Tra l’altro, qui il distanziamento in termini di metri è impensabile, perché ci sono da svolgere attività assistenziali che rendono necessari contatti ravvicinati. Però ci sono precauzioni e accorgimenti stringenti che possono ridurre i rischi. In parte sono stati adottati, visto che in molti casi bastano buon senso, responsabilità professionale e attenzione, ma una formazione specifica resta essenziale. Da qui l’esigenza, emersa con forza in due incontri che si sono tenuti il 6 e il 10 aprile tra il Comune e l’Ausl Romagna.
Sono stati coinvolti tutti i centri residenziali e socio-assistenziali del comune. Alcuni sono molto noti e di dimensioni importanti, come il Nuovo Roverella in via Ancona (108 posti), il Don Baronio di via Mulini (99), la Violante Malatesta di via Gadda (67), il Lieto Soggiorno in via 18 Agosto 1944 (65), la casa anziani della Congregazione Sorelle dei poveri di S.Caterina in corso Comandini (46), La Meridiana di via Chiesta Sant’Andrea (44). Ma non sono escluse dall’obbligo formativo numerosi realtà piccole, da 4-6 posti ciascuna: gruppi appartamenti per anziani o disabili e case famiglia.
Ai gestori di ogni struttura è stato ordinato di individuare un referente (con la possibilità di indicare anche un secondo partecipante in affiancamento), chiamato a partecipare alle lezioni dedicate ai protocolli e alle procedure da seguire per limitare la diffusione del coronavirus.
Dalla teoria bisogna poi passare alla pratica. applicando all’interno di ciascuna struttura quanto illustrato dai formatori dell’Ausl. Inoltre, è stato disposto di aggiornare i documenti di valutazione del rischio e il sistema di gestione della sicurezza, a cura di datori di lavoro, rssp (responsabili del servizio di prevenzione e protezione) e medici competenti. Quei documenti sono gli strumenti attraverso cui vengono dettagliate le modalità di organizzazione del lavoro necessarie per tutelare sia il personale che gli ospiti. L’obiettivo è garantire «uniformità e correttezza di prassi comportamentali ed organizzative» all’interno di qualunque struttura, in modo «puntuale e rigoroso». Una necessità urgentissima per difendersi dal coronavirus, ma anche un’esigenza che non sparirà una volta superata l’emergenza.

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