Coronavirus, intermittenti a reddito zero: Cgil Cesena in protesta

Cesena

CESENA. «Inps ha abbandonato gli intermittenti che da fine febbraio sono a reddito zero. Siamo pronti alla mobilitazione».
Ne parla Silla Bucci, segretario Generale della Cgil Cesena.
«Scopriamo oggi che le domande di Cassa integrazione in deroga per le migliaia di lavoratrici e lavoratori con contratto di lavoro intermittente vengono respinte dall’Inps, in barba a tutti gli accordi finora sottoscritti. E così, dopo tre mesi di fermo produttivo deciso dai provvedimenti governativi, per la negligenza dell’Inps, queste persone si ritrovano ancora a reddito zero. È una situazione inaccettabile, con contorni surreali e difficili da spiegare».
Per evitare che questi lavoratori (che operano soprattutto nel turismo e nella cultura) non avessero alcuna copertura, la Cgil ha definito un accordo con la Regione e con tutte le parti sociali. «L’intesa, che prevedeva l’accesso alla Cassa integrazione in deroga, è stata poi resa vana da una circolare insensata dell’Inps. Questo documento ha reso impossibile non tanto l’uso dell’ammortizzatore, quanto il principio del riconoscimento economico. Si basava sul principio delle chiamate effettuate dalle società, proprio mentre era in corso il blocco. Per uscire da questo vulnus, abbiamo rivisto l’accordo con la Regione, introducendo per il calcolo del valore economico l’unico possibile, ossia la media delle giornate lavorate negli ultimi 12 mesi. In più, sempre in accordo con la Regione, abbiamo chiarito un altro aspetto: tutti i lavoratori intermittenti sarebbero stati coperti dalla Cassa integrazione in deroga, anche nel caso in cui le aziende avessero fatto domanda per l’uso del Fis (Fondo integrazione salariale). Sulla base di queste precisazioni, abbiamo come Cgil sottoscritto centinaia di accordi che avrebbero dovuto tutelare migliaia di lavoratori in Emilia-Romagna. In queste ore arriva però la doccia gelata dall’Inps. A questo gigantesco “buco” ci sarebbe una davvero piccola “pezza”, perché un decreto del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia ha sancito che agli intermittenti, per il mese di marzo, spetterebbero i 600 euro del reddito di ultima istanza.
Chiediamo quindi all'Inps di chiarire subito le modalità di erogazione del bonus per il mese di marzo».

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