Coronavirus, a Faenza si prega la Madonna "anti pestilenze"

FAENZA. "Quando una persona, o un bambino, hanno bisogno di aiuto casa fanno? Vanno dalla mamma. La mamma di tutti è la Madonna". Così il parroco di Solarolo don Tiziano Zoli, spiega il rifiorire del culto per Beata Vergine in questi giorni di forti preoccupazioni per il Coronavirus. "Sono tanti coloro che, individualmente, si recano a pregare al nostro santuario della Madonna della Salute".

Nella diocesi di Faenza-Modigliana, come nelle altre, in cui sono in vigore le ordinanze restano sospese le messe, è congelato il catechismo e tutte le altre funzioni aggregative sono soppresse. I funerali si limitano alla sola celebrazione delle esequie con i parenti più stretti; è stata tolta l’acqua dalle acquasantiere, ma tutto ciò non vieta ai fedeli di praticare il culto e seguire le iniziative religiose a porte chiuse, da casa, oppure pregare in chiesa, singolarmente, e ora perfino collegandosi ai canali social, dove sarà divulgato un Triduo per chiedere l‘intercessione della Madonna delle Grazie, in diretta dalla Cattedrale.

Alla patrona di Faenza, Beata Vergine delle Grazie, appunto, è attribuita la salvezza della città da una terribile pestilenza ed è invocata anche contro i terremoti. Così scrive, lo storico Camillo Rivalta: “nel 1400 una terribile pestilenza, scoppiata nella Lombardia e nel Veneto, si avanza tremenda, inesorabile come orrido mostro: nell' Emilia, a Bologna, a Faenza, fa strage. I cadaveri sono abbandonati per le strade e solo alla pietà delle confraternite della morte si deve la sepoltura delle misere salme, che avviene, talvolta anche nei campi limitrofi alla cinta, giacché si teme che l'aria, già troppo grave e pestifera, divenga sempre più micidiale (…)”. Allora furono i Frati Domenicani che invocando la grandezza della Vergine invitarono i fedeli a canti e laudi. La Madonna apparve ad un privilegiato devoto per allietare con il suo sorriso le genti e calmare la “tempesta”. Nell’immaginario collettivo fu lei a fermare la pestilenza.

A Castel Bolognese fu invece la Beata Vergine della Concezione a preservare nel 1600 il paese da una simile terribile malattia. E ci sono dipinti che rappresentano il popolo orante e devoto alla sacra immagine. “A Solarolo – chiosa don Tiziano – dove oggi sorge il Santuario c’era nella prima metà del 1700 un pilastrino, presso il quale si recò a pregare un famiglia di Mordano, gravemente ammalata e che miracolosamente guarì. Per gratitudine fu eretto il santuario e la Madonna chiamata Madonna della Salute, ma la Madonna è solo una, sempre Lei, la stessa che preghiamo anche oggi”. Così la Diocesi non ha tardato molto a mobilitare i fedeli sull’esempio del passato, ma con la moderna formula dei canali social: l’invito è di partecipare via streaming su YouTube (“sinodo dei giovani-faenza”) e sulla pagina Facebook (“Giovani e vocazioni Faenza-Modigliana”) al Triduo di preghiera alla Beata Vergine delle Grazie in programma oggi, domani e sabato alle ore 20.45. Il collegamento sarà in diretta “a porte chiuse” con l’altare della patrona in duomo. Per chi non ha possibilità di collegarsi può alla stessa ora recitare il rosario dalle proprie case.

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