Coronavirus, eventi bloccati a Forlì «In crisi il mondo dello spettacolo»

Forlì

FORLÌ. Il Coronavirus inizia a far sentire i suoi effetti nella quotidianità. La Regione ha serrato i ranghi e ha disposto misure di contenimento per limitare il rischio di contagio. Tra queste, c’è la sospensione degli eventi e di ogni forma di riunione pubblica o privata. Anche il mondo del teatro viene colpito dall’ordinanza con una pioggia di spettacoli teatrali annullati anche al Diego Fabbri, al Piccolo e al Dragoni di Meldola.
Ruggero Sintoni, presidente di Accademia Perduta Romagna Teatri, cosa sta succedendo?
«Quello che accade è sotto gli occhi di tutti e l’ordinanza regionale ha previsto la chiusura dei teatri fino al 1° marzo. A Forlì sono saltati diversi spettacoli, tra cui quello di danza sabato sera. “Rossini ouvertures” è uno dei tanti annullati, penso anche quello al Dragoni di Meldola, a tutte le piece dedicate alle scuole che sono sospese fino al 15 di marzo. Noi siamo un centro di produzione teatrale, abbiamo diverse compagnie in tournée bloccate che non possono esibirsi, specie nel Nord Italia».

Alcune compagnie sono state respinte all’estero?
«Non a noi direttamente perché gli spettacoli all’estero sono già andati in scena, ma sta accadendo. Siamo rifiutati, stiamo vivendo il dramma della Cina e di tutte quelle persone che sono costrette a tornare indietro alle frontiere di un paese».

Un danno economico non di poco conto.
«Se questa ordinanza terminerà domenica, siamo contenti di aver contribuito nel nostro piccolo ad arginare la diffusione del virus e ci rimboccheremo le maniche. Dovesse esserci una proroga il sistema teatrale professionale verrà messo in ginocchio. Solo Accademia Perduta conta 137 lavoratori, di cui 20 a tempo indeterminato. Gli altri sono stagionali per un minimo di quattro mesi. Lo spettacolo dal vivo professionale è una vera impresa, non sono in grado di quantificare ancora il danno ma se dovesse continuare così sarebbe molto alto».

Nel momento in cui il presidente dell’Emilia-Romagna decidesse di prorogare l’ordinanza come vi comporterete per far fronte a tutto ciò?
«Chiaramente ci atterremo alle disposizioni. Non mi vergogno di dire che ho già scritto ai sindaci Gian Luca Zattini e Roberto Castellucci dicendo che siamo in difficoltà. Ho chiesto loro, cercando noi di procrastinare più spettacoli possibili, un aiuto e idee per far fronte alla situazione. Teniamo conto che l’ordinanza presenta delle iniquità, vengono vietate le aggregazioni di persone però lo scorso fine settimana i supermercati sono stati presi di assalto: si è generato un delirio collettivo».

Se l’ordinanza invece terminerà il suo effetto domenica, gli spettacoli verranno recuperati?
«E’ quello che cercheremo di fare. Per lo spettacolo di sabato sera al Fabbri c’è poco margine, bisognerebbe programmarlo entro aprile, la compagnia ha già altri appuntamenti all’estero. Non dovessimo riuscire a ripianificare con altre date gli spettacoli dovremo restituire il costo dei biglietti e degli abbonamenti, essendo noi un’impresa per questi ultimi abbiamo già versato l’Iva nel 2019. Al di là di questo lo spettatore resta deluso, viene a meno un contratto di fiducia con il teatro stesso».

C’è però anche il rischio che, nonostante i teatri alzino di nuovo il sipario, la paura tra le persone resti per un po’.
«Spero che il pubblico dopo questo episodio non perda la voglia e il rito del teatro. Lo spettatore è intelligente e critico nei confronti degli spettacoli, mi auguro che lo sia altrettanto contro le fake news che circolano e con il delirio collettivo di questi giorni. Il teatro stesso fa superare le paure».

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