Coronavirus, controlli sanitari sulle navi al porto di Ravenna

Ravenna

RAVENNA. «Nessun allarmismo e nessuna sottovalutazione. C’è attenzione, quella sì, ma al momento nessuna emergenza. Personalmente sono più preoccupato di quanto sta accadendo nel mondo, ma questo non significa minimizzare il problema: compito di un amministratore è quello di collocare le cose entro la giusta dimensione e per questo lavoriamo d’intesa con le autorità sanitarie e le istituzione marittime per essere pronti a far fronte ad ogni evenienza».
Parole di Eugenio Fusignani, vicesindaco con delega al porto, dove sabato è giunto in rada il mercantile battente bandiera di Hong Kong “Port Kenny” (ieri regolarmente sbarcato in banchina) e dove nella tarda serata di ieri è arrivato il cargo maltese “La Solognais” che a dicembre ha fatto tappa in Cina effettuando in seguito diversi scali intermedi in Israele, prima ad Haifa e poi ad Ashdod, prima di arrivare in Adriatico.

I protocolli

Rotte e bandiere che in tempi di allarme coronavirus hanno ovviamente fatto aumentare l’attenzione, ancor più dopo la decisione dell’Italia di sospendere il traffico aereo con la Grande Muraglia (oltre che con Hong Kong, Macao e Taiwan) ed estendere agli scali marittimi le misure precauzionali previste negli aeroporti.
La Protezione civile ha infatti stabilito di adottare per tutte le navi in transito nei porti italiani la procedura di “libera pratica sanitaria”, applicata alle navi extra Ue. In pratica il personale medico potrà effettuare analisi ed esami sia se verranno segnalati problemi di salute a bordo sia agendo autonomamente.
Il documento descrive infatti la situazione sanitaria dell’equipaggio consentendo l’ispezione da parte del personale dell’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera.

Le procedure

Cosa che verrà eseguita anche nel caso del mercantile “La Solognais” che ha regolarmente presentato alla Capitaneria la richiesta di attracco ma che prima dovrà restare fermo in rada in attesa che l’autorità sanitaria dia il via libera all’ingresso in porto per raggiungere il terminal della Sapir per sbarcare il carico di coils trasportato.

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