Coronavirus, consegnate a Ravenna le prime mascherine per sordi

Ravenna

RAVENNA. L’idea delle mascherine trasparenti lanciata dall’associazione Quadrifoglio di Ravenna diventa realtà. Sulla base del prototipo con la “finestrella trasparente”, un’azienda milanese ha infatti realizzato un presidio di protezione inclusivo: i primi 50 pezzi sono stati consegnati ieri al Cmp e oggi sarà la volta dell’ospedale “Santa Maria delle Croci”.

Obiettivo raggiunto
Una battaglia di civiltà vinta dalla presidentessa dell’associazione culturale e sportiva, Carla Ciotti. Pur essendo un argine contro il virus, infatti, per i sordi le mascherine tradizionali rappresentano una barriera per la comunicazione, rendendo impossibile la lettura del labiale. Per questo il gruppo ravennate aveva avviato una campagna di sensibilizzazione devolvendo anche un contributo di 2mila con l’obiettivo di dare il via alla produzione di dispositivi di protezione ad hoc.

Il progetto
Un obiettivo finalmente raggiunto grazie a un progetto basato su un problema riscontrato sul campo. «Capitava spesso che le persone sorde al pronto soccorso restassero isolate in attesa di essere chiamate perché giustamente gli operatori sanitari devono indossare le mascherine – spiega Carla Ciotti –. Come forse la maggior parte della gente non sa, i sordi riescono a comprendere e interpretare le persone udenti attraverso i movimenti delle labbra. Da qui la necessità, specie in un periodo di emergenza come quello attuale, di pensare a mascherine trasparenti per chi indossa il camice, ma anche per tutti gli operatori che lavorano a stretto contatto con il pubblico, come esponenti delle forze dell’ordine, impiegati di banche, sportelli comunali e uffici postali, cassiere e commessi di negozi e supermercati». Ora con la consegna delle protezioni con la “finestrella” al Cmp e da oggi anche all’ospedale, per i sordi è caduto un altro muro.

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