Coronavirus, Cervia piange Franco Zecchi dell'hotel Ficocle

Cervia

Da una decina di giorni combatteva contro il virus e la scorsa settimana, a causa dell’aggravarsi del quadro clinico, era stato intubato. Una situazione critica che purtroppo domenica ha portato alla morte di Franco Zecchi, 80 anni, volto noto a Cervia dove gestiva l’hotel Ficocle.

Originario di Bologna e grande appassionato di storia e antichità, si trasferì in riviera all’inizio degli anni Settanta. In pieno boom turistico, da cuoco si trasformò in albergatore acquistando all’asta la storica struttura situata nel cuore delle Saline.

Una storia la sua celebrata la scorsa estate dal web documentario Cervia Ricorda, serie che ha reso omaggio ai personaggi simbolo e memoria del territorio. Orgoglioso della struttura e innamorato dei scenografici tramonti che facevano da sfondo alla location (immagine che non a caso aveva inserito come sfondo dell’home page del sito dell’hotel), Zucchi decise di lasciare Bologna e di trasferirsi a Cervia per realizzare il suo sogno. «Erano tanti i cervesi a cui sarebbe piaciuto questo edificio e quando lo acquistai molti storsero il naso, chiedendosi perché darlo a me che venivo da fuori – racconta nell’intervista visibile su youtube –. Non sapevano forse che sarebbe andato all’asta. Lo presi e nel 1971 avvia i lavori per realizzare l’albergo che aprii due anni più tardi». Plasmato seguendo il suo interesse per il passato, la storia permea l’intero hotel, dagli arredi alle vetrinette nelle quali sono custoditi reperti ritrovati nella zona dove sorgeva appunto l’antica Ficocle.

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