Coronavirus: cambio appalto e disagi negli ospedali di Cesena

Cesena

Cambio d’appalto “lampo” e disagi agli ingressi degli ospedali e delle strutture sanitarie. Dal turno di ieri mattina non è più Formula Servizi a gestire il reclutamento, la formazione del personale e le strumentazioni necessarie agli ingressi degli ospedali, per provare la temperatura a chi entra e chi esce e per far igienizzare le mani a tutti. Nell’arco di una notte è iniziato un nuovo appalto e tutta la gestione, con ripercussioni che nella prima giornata sono state evidenti. Stando allo stabile del Bufalini, ad esempio che fin dal primo mattino è il più frequentato di tutta l’area Cesenate, alla Piastra Servizi i vecchi appaltatori di “Formula” avevano ritirato (naturalmente) tutto il proprio materiale ed i nuovi addetti della Gsa Spa non avevano a disposizione termo scanner e gel per iniziare il lavoro. I tempi della sanità sono rapidi anche a quell’ora. Con esami del sangue da eseguire, ambulatori in cui iniziano visite specialistiche; ed in quella zona una particolare vocazione ce l’ha pure l’oculistica. Qualche centinaio di addetti e pazienti è così passata senza le prove di temperatura necessarie. Poi un termo scanner è stato prestato da un ambulatorio agli addetti all’ingresso e di lì a poco sono arrivate anche le etichette ed il gel igienizzante che serve per la completezza del lavoro. Meglio è andata negli altri due ingressi dell’ospedale dove alcuni addetti avevano ancora un po’ di materiale “avanzato” dal passato. Questo perché, in gran parte, i dipendenti ex Formula Servizi sono gli stessi che ora sono stati assorbiti dalla Gsa Spa. È stato comunque un cambio d’appalto lampo ed evidentemente “al ribasso”, almeno per quanto riguarda gli introiti dei lavoratori coinvolti. Della novità in arrivo chi lavora agli ingressi degli ospedali si era accorto perché non erano stati preparati tutti i turni per la settimana in corso di lavoro. Due mattine fa attorno alle 9.30 tutti hanno ricevuto il contratto da firmare a partire dal giorno dopo. Ma la maggior parte di loro era al lavoro e non ha avuto certo il tempo di leggere le caratteristiche del nuovo lavoro. Prendere o lasciare: nel caso i nuovi appaltanti avrebbero cercato personale per rimpiazzare. La cosa che è saltata subito all’occhio è il tipo di remunerazione. Formula Servizi pagava 6.50 lordi all’ora per un servizio che è di vigilanza alla porta, contatto col pubblico per far igienizzare le mani, far provare la temperatura ed eventualmente fermare chiunque abbia 37.5° o più, “etichettare” con un adesivo gli entrati suddividendoli tra visitatori e pazienti e spesso dover anche fornire anche informazioni utili sugli spostamenti all’interno della struttura. Il nuovo contratto con Gsa Spa prevede una remunerazione da 4,70 lordi l’ora. Che è stata accettata “al volo” dai più contro voglia (si tratta di una soglia di pagamento che si commenta da sola) ma da alcuni è stata anche rifiutata, preferendo restare a casa e cercare altro con cui poter guadagnare. Il risultato è che in alcuni presidi il personale che era previsto (come accaduto a San Piero in Bagno, vedi l’articolo sotto) non si è presentato; e i presidi sanitari si sono dovuti organizzare con mezzi ancor più di fortuna per poter ripartire con le norme obbligatorie contro la pandemia. A SAN PIERO Disagio e malumore ieri mattina all’ingresso dell’ospedale Angioloni per la situazione che si è venuta a creare nel servizio di controllo antiCovid all’accesso. Con la giornata di ieri partiva il servizio affidato ad una nuova ditta (Gsa spa) da parte dell’Ausl Romagna, ma a quanto pare gli incaricati (in gran parte persone che stavano già svolgendo il servizio con la precedente affidataria di Formula Servizi) non avevano ancora contratti sottoscritti, cosa che poi è avvenuta nella tarda mattinata. Qualcuno alla fine ha anche rinunciato al nuovo contratto. Durante la mattinata di ieri all’Angioloni si è rimediato al problema dirottando all’ingresso, di punto in bianco, la persona della reception-centralino che si è fatta un “corso accelerato” sui meccanismi di distribuzione delle persone, funzionamento termo scanner e dispositivi vari. E soprattutto che si è dovuta “dividere” tra il servizio di controllo e l’ufficio creando, naturalmente non per colpa sua, disagi e qualche attesa in più per gli utenti. E col rischio di persone che magari sarebbero potute entrare per i vari settori dell’ospedale se non ci fosse stato il “supporto” anche della vicina barista del barettino interno. Nel pomeriggio il problema è stato superato con l’entrata in servizio di una addetta di Gsa Spa.

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