Coronavirus, a Bagnacavallo la "bolla" che ha evitato il focolaio

Lunedì prossimo tornano tutti a scuola i 38 bambini delle due classi della scuola dell’infanzia statale Arcobaleno di Bagnacavallo; erano a casa in quarantena precauzionale da lunedì 21 settembre.

Il pomeriggio del giorno prima erano stati allertati dal Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl perché due loro compagni – uno di 4 anni in seconda e uno di 5 in terza – erano risultati positivi a un tampone eseguito il 19 settembre, a seguito del contact tracing. I due bimbi erano comunque asintomatici e il contagio era avvenuto al di fuori del contesto scolastico.

Gli altri compagni erano stati subito sottoposti al primo tampone, risultando negativi. I protocolli prevedono un periodo di isolamento in quarantena per poi sottoporsi al secondo test.

Nel pomeriggio di mercoledì scorso 38 auto sono tornate, in due turni distinti, al servizio drive through dell’ospedale Umberto I di Lugo. Dentro, assieme ai familiari, c’erano i bimbi, questa volta meno timorosi della prima; giù il finestrino e l’infermiere col casco e la tuta speciale eseguiva il tampone. Il giorno dopo – giovedì pomeriggio – erano già disponibili i risultati. Tutti negativi, pronti per tornare nelle loro classi.

«Apprendo con sollievo e soddisfazione questa notizia – commenta Moreno Folli, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Berti, di cui fa parte la scuola dell’infanzia Arcobaleno –. Dobbiamo dire grazie per la velocità con cui abbiamo applicato i protocolli e alla collaborazione tra noi tutti: Ausl, amministratori, docenti, collaboratori e famiglie».

Il caso della materna di Bagnacavallo era il primo della Bassa Romagna e il più “giovane” in provincia; nessuno finora in quella fascia di istruzione aveva testato i provvedimenti previsti nel caso si fossero riscontrati dei positivi al Covid.

«La “bolla” è stata mantenuta – spiega il dirigente –: il protocollo applicato dalla scuola per mantenere le diverse sezioni divise ha funzionato perfettamente. Dalla ripartenza abbiamo previsto ingressi separati e nessuno spazio comune nemmeno all’aperto, grazie alla suddivisione del parchetto – aggiunge –. Il protocollo interno condiviso con le famiglie, oltre alla comunicazione integrata tra rappresentanti dei genitori, amministrazione comunale e i nostri uffici, si è dimostrata la perfetta sinergia con la quale arginare la propagazione del virus».

Assieme ai bambini erano stati sottoposti allo screening anche sei docenti e sei bidelli; solo per 5 docenti però – sempre a contatto coi bimbi – si è resa necessaria la quarantena precauzionale, perché le altre sette persone erano contatti occasionali marginali.

«Ora tutto torna come prima, anzi – termina Moreno Folli –. Come ulteriore scrupolo abbiamo previsto per i bambini di 3 anni delle classi prime, di suddividere il dormitorio in quattro aree invece di due; abbiamo gli spazi per farlo e la sicurezza sappiamo quanto sia importante».

Da lunedì mattina tutti di nuovo insieme, rispettando le regole come si è sempre fatto, dando il buon esempio, anche ai più grandi.

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