Il cordoglio per la morte dell'ex sindaco di Imola Massimo Marchignoli

Imola

IMOLA. Un altro lutto improvviso per la politica e per la città di Imola. A 61 anni, e a una settimana dal suo predecessore più anziano Bruno Solaroli, si è spento all’improvviso ieri sera Massimo Marchignoli. Si è sentito male intorno alle 19 nella sua casa di Castel del Rio, e sono stati inutili i tentativi di rianimarlo.

In memoria di un amico . Fabrizio Castellari suo vicesindaco per 9 anni, profondamente commosso ieri alla notizia della scomparsa, lo ricorda oggi con un lungo pensiero carico di affetto che riportiamo. <E' stato il suo vicesindaco per tutti e due i mandati, dal 1999 al 2008. <Nove anni fianco a fianco lasciano un segno profondo. Prima di tutto un segno di amicizia e di stima, sempre ricambiate. Per me e per molti altri Massimo è stato un amico, prima ancora che un bravo sindaco. Una persona capace di costruire relazioni forti. Amministratore concreto e pragmatico, senza paura di decidere, senza timidezze o tentennamenti. E’ la lezione più grande che ho appreso da lui, assieme a tutti coloro che hanno condiviso l’esperienza di Giunta al suo fianco. E’ stata un’esperienza straordinaria, che ci ha insegnato il valore della responsabilità unita alla fiducia reciproca. Massimo si fidava di noi, della sua squadra. Ci delegava e ci metteva la faccia e questo avveniva sempre, anche nelle scelte più difficili. Come quando decidemmo di non arretrare sulla riqualificazione della Piazza Matteotti. “Se anche voi ci credete, allora avanti insieme”. Gli imolesi lo ricorderanno anche per le tante opere realizzate o avviate nei suoi due mandati da Sindaco, opere che hanno cambiato il volto della città: le due scuole di San Prospero e Ponticelli, la Media della Pedagna, l’ampliamento di Zolino e del plesso sportivo Chicco Ravaglia, la tribuna dello Stadio Galli, il primo tratto della Bretella, la riqualificazione del centro storico e delle tre piazze, l’avvio del restauro del Teatro Ebe Stignani e molte altre.  Vi erano certamente più risorse, ma la sua tenacia e la sua determinazione furono fondamentali. Mentre, non senza commozione, scrivo queste righe, ricordo volentieri l’ultimo suo intervento nella Sala del Consiglio comunale, a fine settembre 2019, in occasione dei trent’anni del Progetto Sao Bernardo. Lo avevo di fianco. Fece un passaggio bellissimo su Imola e la sua storia recente, sulle radici più profonde di questa comunità meravigliosa, sulla capacità e la fatica di tenere assieme sviluppo e coesione sociale. Massimo conosceva Imola e ne aveva capito l’essenza. Questa visione, ripetuta all’infinito per anni è la sua eredità più preziosa, il ricordo più bello che conservo di lui. Un pensiero di affetto particolare verso la moglie Serena e la mamma Ottaviana, persona  splendida e solare.  E verso tutta la comunità di Castel del Rio, cui Massimo è sempre stato profondamente legato>.

Una vita per la politica
Marchignoli non era stato solo sindaco di Imola per due mandati consecutivi, dal 1999 al 2008, la sua vita di impegno nella politica era cominciata molto prima ed era proseguita anche dopo, per interrompersi bruscamente nel 2013, quando a fine legislatura da parlamentare si dimise e non si ricandidò per una serie di dissidi interni che lo segnarono profondamente. Prima ancora, fin dagli anni Ottanta, aveva ricoperto diversi incarichi nel Pci imolese. Nel febbraio 1991 fu eletto sindaco di Castel del Rio, il suo paese d’origine, per il Pds e in quello stesso periodo, per alcuni anni, fu anche presidente della Comunità montana Valle del Santerno, poi consigliere provinciale fino al 1999. Fu sindaco di Castel del Rio per due mandati, durante il secondo assunse anche la carica di segretario della federazione imolese del Pds, ma nel 1999 lascia entrambe le cariche per candidarsi al municipio di Imola. Verrà riconfermato anche per il mandato successivo, dimettendosi a inizio 2008 per candidarsi alle elezioni politiche ed essere eletto parlamentare per il Pd. Fu il sindaco delle ultime grandi opere della città, la bretella, il restauro dei teatri comunali, gli ultimi Gran premi di Formula Uno ottenuti con grande tenacia, i progetti per l’Osservanza. Ha lasciato il Pd nel 2017, apertamente critico verso la gestione renziana, e aderendo in quel momento ad Articolo 1. La passione politica per lui è sempre stata profonda, anche negli ultimi anni in cui affrontava i problemi di salute che lo affliggevano. A settembre scorso era intervenuto al consiglio straordinario per i 30 anni del progetto di solidarietà col Brasile Sao Bernardo e aveva tenuto un discorso che aveva commosso tutti. Pochi giorni fa era stato lui a commuoversi profondamente alla camera ardente di Bruno Solaroli che aveva ricordato con sentimento sinceramente amicale, chi lo ha conosciuto sa che non era certo persona da indulgere in ipocrisie e convenevoli, rimarcando anche le loro discussioni a volte difficili e le opinioni che li avevano portati ad affrontarsi negli anni dell’impegno.


Il cordoglio del partito
«Una notizia molto triste per la nostra comunità, per il nostro Partito, a soli sette giorni dalla scomparsa dell’onorevole Bruno Solaroli, ci lasca anche l’onorevole Massimo Marchignoli. Uomo di grandi relazioni che ha saputo coniugare sviluppo e crescita, tante le opere da lui cantierizzate, ad esempio la Bretella, la ristrutturazione del Teatro Ebe Stignani e del Teatro Osservanza» sono state le parole a caldo del segretario territoriale del Pd Marco Panieri appresa la notizia. A lui si è unito il Pd stringendosi alla famiglia e in particolare alla moglie Serena e alla mamma Ottavia.

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