Contagi Covid in crescita, ma l'ospedale di Forlì non soffre

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Il Covid è una triste convivenza per tutti da oltre due anni, ma dopo l’allentamento delle restrizioni imposte dal governo, il numero dei contagi è tornato a salire in modo preoccupante e anche Forlì non fa eccezione. Solo ieri il bollettino della Regione Emilia-Romagna registrava 327 nel Forlivese (nel Cesenate sono 372), ma soprattutto tre vittime: due donne di 80 e 87 anni, un uomo di 90. Una media di 300 nuovi casi circa nelle ultime giornate sul territorio del capoluogo e del suo comprensorio, che rispecchiano l’andamento nazionale dove sale anche la pressione sugli ospedali. E il “Morgagni Pierantoni”? L’ospedale di Vecchiazzano per il momento non ha avuto bisogno di alzare il livello di guardia, come spiega Paolo Masperi, direttore dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni”: «Fortunatamente non c’è corrispondenza tra l’aumento dei casi che si sta registrando in questo periodo e la necessità di ricorrere al ricovero in ospedale – chiarisce –. Direi che la spiegazione sta nell’effetto combinato tra la copertura vaccinale della popolazione e le caratteristiche della variante Omicron 5 che mostra elevate capacità diffusive, ma con ricadute cliniche meno rilevanti rispetto alle varianti che hanno caratterizzato le ondate precedenti». Sempre secondo il bollettino regionale, un forlivese rimane ricoverato in terapia intensiva. Al “Morgagni-Pierantoni” nell’ultima settimana, rispetto agli oltre 1.500 nuovi casi positivi che si sono registrati sul nostro territorio, il tasso di ospedalizzazione di pazienti Covid positivi si è mantenuto intorno all’1,5%.

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