Contagi alla Compagnoni di Lugo, genitori contro Ausl e scuola

LUGO. Una ragazza asintomatica è risultata positiva al tampone ed è lei che avvisa subito tutti i suoi compagni sulle chat di Whatsapp, allertandoli. Talmente scrupolosa e responsabile che avverte anche che la madre purtroppo verrà ricoverata perché sintomatica. Succede ai ragazzi di una seconda del polo tecnico Compagnoni di Lugo. Da quel momento sono cominciate le telefonate a scuola: una situazione di panico iniziata giovedì pomeriggio verso le 14.30, dopo aver appreso la notizia. Tuttavia, l’ufficialità ai genitori è arrivata solo ieri alle 18, con una mail che li avvisava del rischio di possibile contagio per i loro figli e della necessità di presentarsi la mattina successiva (oggi per chi legge, ndr) al drive through dell’ospedale Umberto I di Lugo per il tampone. Invito del Dipartimento di Sanità Pubblica frutto dell’accurata indagine epidemiologica e del sopralluogo della mattinata di ieri per verificare il rispetto di tutte le norme precauzionali previste per contrastare il Covid-19. Secondo quanto raccontato dai genitori, dal controllo sarebbe emerso che «non è sempre rispettata la distanza intrapersonale di 1 metro», ergo i compagni sono da considerarsi tutti contatti stretti della ragazza risultata positiva.

Sono passate quasi 28 ore dal momento in cui la loro compagna aveva allertato gli altri della classe e i genitori sono furiosi con l’Ausl; in questo lasso di tempo, sostengono, i ragazzi avrebbero potuto parlare e stare insieme a genitori e nonni o prendere i mezzi pubblici per tornare a scuola visto che nessuno glielo aveva vietato. La rabbia e il timore che potesse scoppiare un focolaio li ha spinti a impedire ai figli di entrare in classe. Tutti assenti, come chi – è il loro pensiero –, doveva informarli almeno il pomeriggio prima, come ha fatto una ragazzina 15enne molto matura.

I genitori ieri e oggi hanno chiamato l’istituto ricevendo risposte ritenute vaghe e contrastanti. «Non sono tenuta a darle nessuna comunicazione a riguardo» risponde la dirigente Stefania Galeotti, aggiungendo che «sono solo illazioni».

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