Consiglio di Rimini: presiede "l'anziano" di 22 anni

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È un momento delicato per la Lega, alle prese con le ruggini di una sconfitta elettorale (l’ennesima per il centrodestra) aggravata dal fatto che il candidato sindaco, Enzo Ceccarelli, è stato scelto proprio dal Carroccio. Domani sera per la prima volta si riunisce il consiglio comunale e l’elezione del capogruppo alimenta malcontenti messi in naftalina giusto per non turbare la campagna elettorale. Lunedì sera la Lega ha riunito i suoi vertici. Molto ruota attorno a Enzo Ceccarelli.

Il dibattito

L’onorevole Jacopo Morrone ha chiesto a Ceccarelli di aderire alla Lega, passo che gli garantirebbe il ruolo di capogruppo. Va ricordato che l’ex sindaco di Bellaria è un uomo della società civile, sarebbe disposto al grande salto, ma chiede l’unanimità, diversamente la sua leadership partirebbe col piede sbagliato, depotenziata. Il Carroccio ha quattro consiglieri e solo due sembrano convinti. C’è chi chiede a Ceccarelli di compiere una sorta di cammino di “purificazione”, cioè di civico che si avvicina alla Lega e quindi solo in un secondo momento potrebbe entrare nel gruppo. Nel frattempo fa squadra a sé. Schema quest’ultimo che Ceccarelli non gradisce, perché correrebbe il rischio di rimanere ingabbiato nei confini del “padre nobile” della minoranza. Nei momenti di maggiore tensione qualcuno pare lo abbia udito pronunciare l’intenzione di lasciare “baracca e burattini”, ma siamo nel campo della dialettica più accesa.

Le alternative

Fra ieri sera e questa mattina sono programmate altre riunioni e non si esclude una accelerazione dell’onorevole Morrone per dire “Ceccarelli entra nella Lega”, come quando in campagna elettorale chiamò tutti (insieme a Lucio Paesani) per lanciare la candidatura a sindaco. Diversamente il Carroccio ha a disposizione altri scenari e protagonisti a partire da Matteo Zoccarato, consigliere uscente e riconfermato, con un piccolo “neo”: è stato eletto per il rotto della cuffia, pareggiando con Gennaro Mauro e tornando in consiglio in virtù di una migliore posizione in lista. La logica del pallottoliere dovrebbe premiare Luca de Sio. Ma se Zoccarato farebbe pendere la bilancia verso l’area “nuda e pura” della Lega, De Sio farebbe altrettanto verso il nuovo che avanza, quello che ha portato Matteo Montevecchi in Regione. Ago della bilancia, accettato cioè un po’ da tutti, Loreno Marchei, portavoce dei comitati cittadini ai tempi della rivolta contro le aree nomadi volute dall’amministrazione comunale. Nemmeno fosse “Benjamin Button”: Edoardo Carminucci ha 22 anni, ma per una strano gioco del destino è già “consigliere anziano” e domani sera è chiamato a presiedere il primo consiglio comunale dell’era Sadegholvaad. Potere del regolamento: tocca all’esponente della maggioranza che ha ottenuto più preferenze. La seduta ha inizio alle ore 17,45 e Carminucci (Pd) resta al timone fino alla elezione del presidente del consiglio comunale. Punti all’ordine del giorno: convalida del sindaco e dei consiglieri, giuramento del sindaco, comunicazione dei nominativi dei presidenti dei gruppi consiliari, comunicazione da parte del sindaco dei nominativi del vice sindaco e degli assessori, elezione del presidente del consiglio comunale, elezione del vice presidente del consiglio comunale, elezione della commissione elettorale comunale. Sistemata la giunta, da giorni il centrosinistra ragiona e discute sulla prossima carica “importante”: la presidenza del consiglio comunale. Fino al termine della scorsa settimana sembrava non ci fossero particolari problemi per l’investitura di Giulia Corazzi, rappresentante dell’area giovane del Pd, al secondo mandato e quindi portatrice sana della necessaria dose di esperienza. L’esito delle elezioni che ha premiato molti candidati al di sotto dei 40 anni gioca a suo favore. Negli ultimi giorni, però, si è rafforzato il fronte di chi preferirebbe Elisa Marchioni, ex parlamentare sostenuta dalla cosiddetta “corrente cattolica” che potrebbe stringere alleanze a tema magari con i “petittiani”. Ieri sera è andata in scena l’ennesima riunione per riuscire a chiudere il cerchio ed eleggere il presidente alla prima votazione con la maggioranza qualificata, senza dovere fare ricorso a quella semplice. Iniziare i lavori con una spaccatura non sarebbe un bel segnale. L’auspicio del sindaco Jamil Sadegholvaad (fare prevalere la linea verde e quindi Giulia Corazzi) potrebbe risultare decisivo. Impostazione che dovrebbe riflettersi anche nella scelta del capogruppo Pd con la elezione di Matteo Petrucci. La “Lista Jamil” ha messo in rampa di lancio Andrea Bellucci, destinato a guidare il secondo gruppo più numeroso della maggioranza (sette consiglieri).

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