Confagricoltura: «Danni da gelo devastanti»

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«Danni peggiori rispetto alla gelata del 2020». Questo l’allarme lanciato ieri dal presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini che chiede «Ristori per le imprese falcidiate dall’ondata di gelo, in linea con le richieste formulate al Governo dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi e senza escludere l’esigenza di un intervento in ambito europeo».

Parole chiare a fronte di danni ingenti. Per ciliegie, duroni e amarene non si prevede di raccogliere un frutto. Albicocche, susine, pesche e nettarine vanno verso l’80% in meno di prodotto; danni anche nel kiwi e nel kaki. Le pere risparmiate dal gelo nel 2020, si preparano a una pesante perdita, nel comparto mele il raccolto dell’anno crolla al minimo storico.

Male anche il settore vini. «Impossibile quantificare adesso i danni sul settore vitivinicolo ma sulle varietà precoci è un disastro accertato e riguarda tutto il territorio regionale, sia le zone a valle che quelle collinari solitamente meno danneggiate dal gelo - avverte il presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Mirco Gianaroli – da una prima analisi, nel piacentino, le varietà precoci dell’Ortrugo e dello Chardonnay mostrano i segni più preoccupanti; la situazione non migliora spostandosi verso la Romagna, dove le varietà precoci a bacca bianca, Pinot e Chardonnay in primis, evidenziano segni di necrosi e disseccamento sui tralci. Si rischia di dimezzare il raccolto del Trebbiano, nella pianura ravennate e forlivese, e del Sangiovese, in collina. Permangono timori per l’Albana».

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