Comune di Rimini: "Misure anti Covid, corto circuito Regione-Stato inaccettabile"

Rimini

Prima le ordinanze regionali, poi il livello arancione deciso dal Governo per l'Emilia-Romagna: quanto accaduto nelle ultime 48 ore ha creato un "corto circuito istituzionale" che "non è comprensibile né accettabile", una "confusione non necessaria, di cui i Comuni loro malgrado devono poi gestire le conseguenze". Le critiche arrivano dall'assessore comunale alla Sicurezza e Commercio di Rimini Jamil Sadegholvaad che, su Facebook, oggi non nasconde l'irritazione. "Non è solo una questione di bar e ristoranti, sballottati in 24 ore da uno scenario all'altro, e magari alle prese con ordini di merce deperibile che avevano magari fatto venerdì nella prospettiva dell'apertura fino alle 18 - manda a dire -. No, questo è un dettaglio di un problema più serio". Perché "se le istituzioni emanano contraddizioni, si mette a rischio quella 'catena di comando' che è il fondamento di qualunque battaglia". Tutti, sottolinea "siamo in trincea, ma la solidarietà deve essere assoluta. Il rimescolamento di carte nell'arco di poche ore è un errore, sicuramente fatto in buona fede sulla base di dati emergenziali che accogliamo appunto senza se e senza ma, però un errore resta". Anche se, aggiunge "non è il tempo della protesta ma quello di avere nel cuore e negli occhi le immagini degli ospedali al collasso e delle tragedie dei tanti morti", e anche se "rispetteremo le prescrizioni e chiedendo di farle rispettare", ragiona, "quello che è accaduto in questi giorni rappresenta un problema che si riversa anche sulla credibilità delle istituzioni a ogni livello. Non ne avevamo bisogno". Sadegholvaad assicura di non voler fare "il giudice", perché "non sono nessuno per potermelo permettere". E "non vorrei trovarmi nei panni di chi da mesi, al Governo o nelle Regioni, cerca di contrastare un nemico invisibile".

Certo, prosegue nel suo post Sadeholvaad, "con cittadini sempre più stanchi, imprenditori al collasso, solo la linearità dei provvedimenti può rappresentare il timone cui aggrapparsi. Abbiamo tutti nel cuore e negli occhi le immagini di ospedali al limite e numeri crescenti di decessi. Stiamo tutti combattendo, nessuno escluso, la battaglia della nostra generazione, quella contro il Covid 19". E anzi, l'assessore non accetta "la narrazione di un'Italia indisciplinata, refrattaria alle regole. Gli italiani in questi lunghi mesi hanno dato prova di un grandissimo senso di responsabilità, molto più di nazioni che spesso sono abituate a guardarci dall'alto al basso". La situazione sanitaria, scrive ancora l'assessore, "è critica, ed è quella a cui continuiamo a guardare, responsabilmente. Ma non possiamo, nell'affrontare questa crisi in tutti i suoi aspetti, considerare un aspetto secondario che è la tenuta psicologica del Paese insieme all'economia. Come amministratori comunali continueremo a fare il nostro dovere. Mettendoci la faccia". Insomma, "sono giorni duri, ma come abbiamo fatto nei mesi scorsi non c'è altra strada che superarli. E li supereremo", chiosa.

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