Compie 50 anni l'alleanza di fede tra Cesena e Israele

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Alcuni fedeli cesenati ricordano come dal settembre 1972 Cesena abbia “posto piede” con continuità in Terra Santa, a Gerusalemme, la città della rivelazione ebraico-cristiana.

Due “figure profetiche” della città, con padre Orfeo Suzzi prima ed il francescano padre Giorgio Colombini poi (quest’ultimo morto nel maggio 2009 e sepolto a Gerusalemme), hanno contribuito a creare comunità e luoghi di preghiera nei luoghi culla del cristianesimo.

«Nel 1972 il giovane diacono Orfeo - si legge in uno scritto - originario di Carpineta, in cammino con la Piccola Famiglia dell’Annunziata di don Dossetti, si trasferisce con loro da Bologna a Gerico, in una casetta in affitto».

E dei rapporti di padre Orfeo con don Dossetti sono larga testimonianza una serie di lettere recentemente pubblicate nel volume “Lettere alla comunità dalla Terra Santa 1972-1975”, delle Edizioni Paoline, che raccoglie le lettere di don Giuseppe Dossetti.

La comunità della Piccola Famiglia dell’Annunziata, dopo le dimissioni nel 1968 del cardinale Lercaro, arcivescovo di Bologna e tra gli innovatori del Concilio Vaticano II, lascia Bologna.

A Gerico don Dossetti col suo piccolo gruppo di monaci, tra i quali padre Orfeo, “scopre la realtà della Città Santa, la Madre di tutta la Chiesa e di tutte le Chiese e dei popoli monoteisti”.

A Gerusalemme il 4 settembre 1979 il diacono Orfeo fonda la Piccola Famiglia della Resurrezione “da allora presente sul Monte degli Ulivi per 33 anni”.

Qui la comunità offre “ospitalità gratuita e possibilità a molti di sostare nella Terra santa e di poter pregare o studiare in questi luoghi”, dove di solito i pellegrinaggi velocissimi non consentono di vivere in profondità luoghi e suggestioni.

Anche il francescano padre Giorgio Colombini, di origine modenese ma per molti anni parroco e curato all’Osservanza, scelse di andare a Gerusalemme.

Conosceva padre Orfeo e negli anni ’80 si stabilì presso i francescani del Getsemani, vicino all’Orto degli Ulivi.

“Anche padre Giorgio intuisce che a Gerusalemme occorre sostare e così costruisce dei piccoli eremi nel suo “Romitorio del Getsemani”, dando la possibilità ai pellegrini di fermarsi e sostare nella Città Santa, come tuttora avviene”.

Il Monte degli Ulivi con la Piccola Famiglia della Risurrezione e il Getsemani sono limitrofi e i due sacerdoti hanno un contatto costante, così i monaci e le monache della PFR e i loro ospiti.

“Padre Orfeo e padre Giorgio dovrebbero essere riconosciuti dalla città e dalla Chiesa di Cesena come profeti ed esempi di apertura a una cultura viva e vera – continua lo scritto - Hanno vissuto in questi luoghi sia in tempo di conflitto che, più raramente, di tranquillità”.

A Gerusalemme “don Dossetti fu la radice di cinque comunità, padre Orfeo padre di sei missioni e padre Giorgio fautore della vita eremitica nella Città Santa”.

Il ricordo si conclude con alcune righe di padre Orfeo relative a quei primi anni in Terra Santa.

“Normalmente, ogni settimana dal 1972 al 1976, ho percorso in bus ogni sabato la strada, 40 km di salita e 40 di discesa, da Gerico a Gerusalemme e da Gerusalemme a Gerico, con un dislivello di un chilometro e mezzo, passando da 400 metri sotto il livello del mare a 800 metri sopra il livello del mare e viceversa.

Questo per raggiungere ed entrare in sinagoga a pregare con gli ebrei.

La domenica mattina presto alle 6 ritornavo a Gerico per partecipare alla liturgia della Comunità di Dossetti.”

Padre Orfeo, conclude lo scritto, “e la piccola comunità della “Piccola Famiglia del Risorto” oggi vivono in affitto in Toscana, e lì pregano, lavorano e studiano”.

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