Compie 13 anni il cantiere all'ex Xenos di Marina di Ravenna

RAVENNA - I ragazzini di Marina di Ravenna quasi in età da liceo non hanno mai visto l’edificio del Circolo dei Forestieri – quella che era la discoteca “Xenos” – in piedi. Fu infatti abbattuto nel maggio di 13 anni fa, insieme al vicino hotel Internazionale, e cantierato. Al suo interno è cresciuta una fitta vegetazione, addirittura su viale delle Nazioni si è arrampicato e fa capolino un bel glicine in fiore ma chiaramente lo scopo dell’area non è quella di essere il giardino segreto di Marina. Quel cantiere in pieno centro non è una gran cartolina da presentare alle 80mila persone che a luglio arriveranno in paese per il Jova Beach Party.

Che ne sarà, dunque, dell’ex Xenos? L’assessora ai Lavori Pubblici Federica Del Conte spiega che «da quanto ci risulta il proprietario ha ancora intenzione di costruire un albergo o una Rta ma non ci sono progetti depositati in Comune». Quello iniziale, che doveva sorgere su una torre di 54 metri su cui sviluppare 14 piani, è stato archiviato. Va detto che il progetto non convinceva molto i residenti. In ogni caso nel 2019 è scaduto il permesso di costruire del grattacielo e anche l’azienda proprietaria ha accantonato quel tipo di progetto. L’idea su cui si sta ancora lavorando è quello di una struttura di dimensioni più modeste, e quindi più sostenibile: «Nel 2015 è stata firmata la convenzione con il privato che lo obbliga a precisi impegni, come quello di realizzare una struttura turistica nell’area e riservare spazi agli uffici Iat», aggiunge Del Conte. Il permesso di costruire, specifica, «può essere rinnovato ma al momento non ci sono segnali in tal senso». Va detto che uno degli ostacoli principali che i proprietari incontrarono ai tempi è stata la lentezza burocratica proprio per ottenere questi permessi e quindi ricominciare sostanzialmente da zero con un nuovo progetto potrebbe richiedere ancora diversi anni. «Avevamo proposto di utilizzare la zona come parcheggio a pagamento – spiega poi Del Conte – ma non abbiamo avuto una risposta, forse è stato giudicato poco conveniente, anche perché sarebbero necessari dei lavori». Da parte sua l’amministrazione può fare poco altro se non aspettare «e vigilare affinché le aree siano mantenute in modo consono. Ci muoviamo cercando il dialogo: quella zona è strategica per la località per cui vogliamo sia sviluppata ma si tratta pur sempre di un intervento privato».


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