Compagni e amici ricordano Casadei / VIDEO

Tutti abbiamo un amico carissimo, conosciuto sui banchi di scuola, che è rimasto sempre al nostro fianco. Per il dottor Giovanni Crociati, noto cardiologo bellariese di 83 anni, nonché vincitore del Premio Panzini 2020, quell’amico del cuore portava il nome di Raoul Casadei. Ed ora la morte non può dire l’ultima parola su un legame così genuino e potente.
«Raoul è stato mio compagno di banco in terza media – ricorda Giovanni con commozione –. Si era iscritto, proveniente da Gatteo, quando frequentavamo ancora la seconda, nell’ottobre del 1950». L’istituto allora si trovava nell’ex pensione Darma, nel piazzale Don Minzoni, dove sorge la chiesa del Sacro Cuore. E proprio l’anno scolastico 1949-50 segna due eventi impossibili da dimenticare per la storia locale. Il primo dai connotati tragici, perché alla vigilia di Natale il peschereccio “Giovanni Clelia” va a cozzare contro una mina che esplode, facendo colare a picco la barca e causando la morte di 8 marinai. Il secondo invece è di tutt’altro genere, in quanto decreta l’avvio della Scuola media nella città di Panzini, al tempo ancora sotto il Comune di Rimini.
La prof di Lettere
«La grande avventura iniziò anche per merito della professoressa di Lettere, Medea Toller». All’epoca dunque un ragazzo come Raoul poteva solo colpire, perché «era molto più maturo di noi e già preso da passioni adulte». Ma anche perché, «in gran parte autodidatta, intraprendente e genialoide, si dimostrava determinato e capace di sognare». Non tutto scorreva liscio però nella sua vita, visto che per varie difficoltà «faceva molte assenze. In seguito, con grandi sacrifici, sarebbe divenuto maestro, insegnando tra l’altro anche a Bellaria Monte».
Il saluto a mezzanotte
Quell’incontro comunque lascia subito il segno e il legame non viene spezzato neanche dal trasferimento dei Casadei a Villamarina di Cesenatico. Negli anni i due ragazzi continuano a frequentarsi, anche quando, inseguendo le rispettive passioni, prenderanno strade diverse. «Non c’era sera in cui – ricorda Giovanni – Raoul non mi dedicasse il saluto di mezzanotte. Amava ricordare il nostro comune passato scolastico, sottolineando sempre che io ero quello bravo e lui invece l’allievo “così così”».
Intanto, quando cominciano gli anni ruggenti della Romagna, «la sua orchestra allietava residenti e villeggianti, al Gallery prima, al Rio Grande poi. Senza dimenticare la nostra festa annuale Aido di Bellaria Igea Marina».
Il rapporto diviene poi anche di tipo professionale. «Sono stato a lungo il medico della sua famiglia – puntualizza – prima dell’avvento del Servizio sanitario nazionale. Ho avuto in cura la madre, poi sono divenuto pediatra dei suoi figli e dagli anni Ottanta il suo cardiologo personale, oltre che amico di tutto il clan».
Quelle feste mitiche
Anni di studio e sfide per entrambi, ma anche giorni di spensieratezza e svago, come conferma Crociati: «Ho avuto l’onore di essere presente alle grandi feste di compleanno, nel recinto di casa Casadei, dove ho conosciuto le personalità più importanti del mondo dello spettacolo e tanti personaggi famosi della nostra terra, compresi i dottori di cui amava circondarsi, tra cui Giancarlo Piovaccari».
Non temeva il Covid
Ma nessuno poteva presagire la tragedia: «Mi aveva telefonato poco tempo fa, confidandomi che non aveva paura del Covid. Piuttosto era preoccupato che io restassi troppo chiuso in casa. Lui in realtà non vedeva l’ora di ributtarsi nella vita quotidiana a pieno regime».
Ora l’amico Giovanni auspica che «la sua musica, con la gioia che sapeva suscitare, possa accompagnare me e gli altri amici per il resto della nostra vita. Riuscendo a scortare Raoul nel lungo viaggio, ma soprattutto a lenire in questa amara circostanza il dolore della sua grande e cara famiglia».

In questo video (https://youtu.be/TbVvzuMnCF8) il Consiglio comunale di Forlì, canta "Romagna mia" in omaggio a Raoul Casadei.

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