Comincia la mia avventura sul Cammino Portoghese

Il dottor Massimo Vincenzi, medico faentino d'adozione, è alle prese con una grande avventura in bicicletta da Lisbona a Santiago de Compostela. Una grande fatica di circa 630 km per mettersi alla prova e per dare un segnale di ripartenza dopo la pandemia. Il dottor Vincenzi scriverà il suo diario quotidiano su corriereromagna.it raccontando la sua fatica, ma soprattutto le sue emozioni.

I Cammini sulla via di Santiago de Compostela

Se ne contano una dozzina di Cammini che, oggi come nel XIII secolo, solcando la Penisola Iberica da varie direzioni conducono tutti ad un’unica meta, la tomba dell’apostolo Giacomo nella città di Santiago de Compostela. Spinte dal successo del Camino Francés, altre vie verso Santiago sono rifiorite nel corso degli anni, riscoperte dai pellegrini, ansiosi di cimentarsi con altri tracciati o di sfuggire all’affollamento del sentiero principale. Quindi oltre al Camino Francés possiamo annoverare altri importanti Cammini come il Camino del Norte, la Via della Plata e il Camino Portugués.
Centinaia di migliaia di persone percorrono ogni anno questi Cammini e altri antichi percorsi. Nel 2019 quasi 350.000; di tutte le etnie dagli europei, agli asiatici, ai sudamericani, agli statunitensi; nel 2022 fino a luglio sono state emesse dall’Oficina del Peregrino di Santiago 200000 Compostele, ossia l’attestato di avvenuto pellegrinaggio verso la tomba di Santiago. Il Presidente della Xunta de Galicia ha comunicato che a luglio 2022 sono state consegnate quasi 10000 Compostele in più rispetto a quelle concesse nell’agosto del 2019 che aveva segnato il record assoluto. Tutto questo “popolo” di pellegrini è alla ricerca di un diverso contatto con i luoghi e con se stessi, in una filosofia del viaggio che trova la sua ragione di essere nel conquistarsi lentamente, chilometro, dopo chilometro, la strada da percorrere, restituendole il fondamentale valore di esperienza unica e profonda.

Ma vanno considerati anche altri valori come la mai sopita sete di esplorazione, misurandosi con le proprie forze e i propri limiti; l’attenzione verso la natura considerata come preziosa e insostituibile fonte della nostra esistenza; la scelta di una modalità di viaggio sostenibile, a piedi o in bicicletta, che non alteri le peculiarità dei territori attraversati.

I vari Cammini

Il Camino Francés è il percorso lungo il quale le tracce del transito secolare e della fede dei pellegrini sono più evidenti e monumentali, scavalcando i Pirenei ed entrando in Spagna attraverso la mitica Roncisvalle; la Via della Plata è l’antico percorso storico che da Merida in Andalusia sale in direzione nord fino a raggiungere il Camino Francés ad Astorga; il Camino del Norte giunge a Santiago in Galizia dopo aver seguito la costa atlantica del golfo di Biscaglia attraverso i Paesi Baschi, La Cantabria e le Asturie; il Camino Portugués da Lisbona segue l’andamento sud-nord della costa atlantica e dopo aver superato Porto entra in Galizia a Tui per poi raggiungere Santiago. Il numero impressionante di pellegrini che percorrono annualmente Il Cammino solleva il problema che al di là delle motivazioni che prima abbiamo elencato, il Camino di Santiago sia divenuto anche una tendenza, una moda; lo dimostrerebbe il fatto che un pellegrino su 3 parte da località poste a 100 km da Santiago; percorrendo questo chilometraggio ci si può insignire della tanto ambita Compostela. Per chi effettua questi percorsi minimali è stato coniato il termine sostanzialmente dispregiativo di “Turigrino”. Tuttavia bisogna tener conto che nonostante il nostro mondo veloce e consumista, centinaia di migliaia di persone si mettono in moto , a piedi o in bicicletta, per Santiago de Compostela.

La mia esperienza

Personalmente ho percorso 4 Cammini di Santiago in bicicletta (2011 e 2017 Cammino Francese, 2014 Cammino del Norte, 2019 via della Plata e Cammino Sanabrense). Mi accingo a 72 anni a percorrere il quinto: il Cammino Portoghese.

Perché li ho fatti? Non so il perché, ma sentivo di dover partire; sono felice di averli fatti e sarei ripartito il giorno dopo averli terminati. Nella mia mente mi sono fatto l’idea che come esiste il “mal d’Africa; esista anche un “mal di Santiago. Probabilmente, quando inconsciamente si cerca di capire il significato del Cammino di Santiago, si intuisce che non si troverà nel semplice camminare o andare in bicicletta o nella mera successione di paesaggi da cartolina, ma nell’ambizione di mettersi in gioco, di uscire dagli schemi e rivoluzionare tutte le proprie certezze.

Questa energia interiore sarà comunque un conforto e farà scaturire l’inspiegabile constatazione che nonostante le difficoltà esiste una specie di “forza” che spinge il pellegrino vero la Cattedrale di Santiago (per alcuni questa forza è di natura puramente religiosa, per altri è una sorta di fuoco interiore che li spinge ad andare avanti e per altri ancora è semplicemente qualcosa di indefinibile). E’ innegabile e ampiamente riconosciuto che le vie di San Giacomo esercitano una fortissima suggestione su ognuno di noi, laico o credente, agnostico o come si diceva un tempo mangiapreti. La scoperta più frequente e più sensazionale della maggior parte dei pellegrini è che il cuore dei cammini di Santiago non è nella meta, ma nelle lunghe, lunghissime ore trascorse con fatica sulla via.

Il Cammino Portoghese di 630 km


Il Cammino Portoghese che mi accingo a percorrere va da Lisbona a Santiago de Compostela ed è lungo circa 630 km; il tratto meglio organizzato è quello fra Porto e la Galizia , mentre il tratto Lisbona-Porto non è molto frequentato pur presentando luoghi di grande interesse e fascino come il magico insediamento templare di Tomar o la città universitaria di Coimbra. La via portoghese è la seconda per il numero di viaggiatori che la percorrono dopo il Cammino Francese che resta di gran lunga la via più frequentata. Il percorso seguito per secoli dai fedeli portoghesi corre parallelo alla costa oceanica ma molto raramente il mare appare all’orizzonte; il percorso si svolge tra colli, vigneti e boschi di eucaliptus. Aspetto con ansia di affrontarlo nei prossimi giorni con la volontà di arrivare comunque a Santiago. Si pedalerà non solo con le gambe ma anche con il cuore! Come si dice fra pellegrini per salutarsi e confortarsi BUEN CAMINO. (Dedicato ad Aldo, Barbara e Denis, miei fedeli e inseparabili compagni di cammino)

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