Come vanno al lavoro gli imolesi, indagine del Comune

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Conoscere le abitudini degli imolesi per raggiungere i loro posti di lavoro per poi creare nuovi percorsi più virtuosi. Questo è in estrema sintesi l’idea che accompagna l’iniziativa che l’amministrazione comunale, assieme alle principali aziende della città, in larga parte concentrate sull’asse Selice, ha voluto realizzare aderendo al progetto europeo Transit per studiare soluzioni per una nuova mobilità più sostenibile.

A che cosa serve

Quali sono le abitudini dei lavoratori rispetto agli spostamenti casa-lavoro? Usano l’auto? Perché e cosa potrebbe spingerli verso l’adozione di abitudini di mobilità più salutari e sostenibili, come la bicicletta, i veicoli elettrici o i mezzi pubblici? Queste sono solo alcune delle domande alle quali lavoratori e lavoratrici del territorio potranno rispondere compilando il questionario online entro il 4 marzo, con l’obiettivo di rivelare quali sono le loro reali abitudini di mobilità e difficoltà negli spostamenti casa-lavoro. In totale si tratta di alcune migliaia di dipendenti coinvolti nel questionario.

Aziende protagoniste

A distribuire il questionario saranno infatti le stesse aziende: Sacmi, Tazzari, Eurovo, Hera, Teapak e Cefla) ed enti (Comune e Area blu che fanno parte del “tavolo di confronto” di Imola sulla mobilità. Alla scadenza del 4 marzo per compilare il questionario, seguiranno l’elaborazione e l’analisi dei dati emersi, i quali saranno successivamente presentati durante la riunione tra i partner europei del progetto, fissata per il mese di aprile ad Abegondo (Spagna). Sarà importante conoscere cosa emergerà dalle prassi dei cittadini nel movimento tra la residenza e domicilio e il luogo di lavoro per iniziare a ragionare su come e cosa può fare la città per dare una risposta di mobilità che punti anche al rispetto dell’ambiente.

Comune in prima fila

«Il questionario è la prima di una serie di azioni che vedranno protagonista questo Tavolo e che costituirà una base comune di dati utili su cui costruire politiche di mobilità che partano da una lettura attenta delle abitudini delle persone. Il progetto Transit – sottolinea l’assessora alla Mobilità sostenibile, Elisa Spada – si affianca e dà forza al progetto regionale Bike to work (entrambi triennali 2021-2023) al quale il Comune ha aderito». Tutto nasce il 4 febbraio scorso quando l’idea è stata presentata ai partner privati del tavolo. «Con i mobility manager di varie aziende e di Gabriele Landi dell’associazione Futuro – chiude l’assessora – abbiamo condiviso l’idea che sia importante mettere a sistema le loro azioni e quelle del Comune per il benessere di lavoratori e lavoratrici sviluppando reali sinergie che ci permettano di essere sempre più efficaci nel promuovere la mobilità dolce nel modus operandi quotidiano di spostamento».

Da parte sua, sottolinea Pierangelo Raffini, assessore Sviluppo Economico: «Ho trovato subito interessante questo progetto di sostenibilità legato al mondo del lavoro: fornire infrastrutture e strumenti che aiutino a migliorare la qualità della vita e riducano l’impatto sull’ambiente è ormai una necessità sentita non solo dai cittadini, dai lavoratori ma anche dalle imprese e dal mondo degli investitori».

Transit è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ che vede tra i suoi partner il Comune e l’Università svedese di Karlstad (Coordinatrice del progetto), SERN (Sweden Emilia-Romagna Network), l’Unione Pedemontana Parmense, il Comune di Abegondo (Spagna), la ONG Ecocity (Grecia), specializzata nella promozione della mobilità sostenibile, e Lepida Scpa, società controllata dalla Regione Emilia-Romagna, che si occupa di fornire connettività e servizi informatici agli enti pubblici.

Anche il Comune di Imola collabora, attraverso la sua adesione alla rete SERN (rete transazionale bilaterale di enti pubblici e privati italiani e svedesi), alle attività del progetto Transit, in qualità di Partner Associato.

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