Come aprire uno street food mobile: la guida definitiva

Il cibo di strada è, oggi più che mai, un trend da seguire se si vuole intraprendere un proprio business. Di conseguenza, sapere come aprire uno street food mobile diventa un'esigenza importante quanto urgente.

Questa breve guida ti sarà utilissima per conoscere tutto ciò che ruota attorno al mondo dello street food, da quale licenza richiedere fino ai costi per un moderno ed accattivante food truck.

Ma entriamo subito nel merito dell'argomento, parlando di:

  • Aprire uno street food mobile: come iniziare
    • Quanto costa un camion per lo street food?
    • Le licenze necessarie
    • Quanto si guadagna
  • Un po' di storia: pillole di street food

Aprire uno street food mobile: come iniziare

Partiamo dall'ABC, ovvero da come iniziare per aprire uno street food mobile in Italia.

Innanzitutto, sarà necessario decidere verso street food orientarsi.

Il mercato attuale è assai variegato e la richiesta sempre molto alta. Si può optare per i classici del cibo da strada (pizza fritta, piadina, panini, ecc.) oppure proporre pietanze gourmet e/o realizzate con ingredienti di alta qualità.

Ancora, si può scegliere street food vegan o comunque salutari, dal semplice frullato alle composizioni tipo insalate e primi piatti.

Naturalmente, un ampio spazio (e richiesta) hanno i cibi etnici, così come le classiche caffetterie e bakery.

Quanto costa un camion per lo street food?

Definito il primo punto, è necessario pensare alla tipologia di negozio mobile.

Ad oggi, il mercato propone diverse soluzioni, tutte assai trendy e ricercate come i food truck, i rimorchi e gli ape street food.

Ora, la domanda è scontata: quanto costa un camion per lo street food?

I costi possono essere estremamente variabili, in base al veicolo scelto, al tipo di allestimento interno ed alla personalizzazione, ma possiamo stimare che una base verosimile di partenza si attesti intorno ai 20mila euro, in su ma con alcune eccezioni.

Per farsi un'idea più precisa dei costi e delle possibilità di scelta, si può richiedere un preventivo su StreetFoodBusiness.com, una società altamente specializzata proprio in veicoli personalizzati per lo street food di pregevole fattura.

Le licenze necessarie

Il prossimo punto da trattare è quello relativo alle licenze che servono per aprire uno street food mobile.

Come è facile immaginare conoscendo la burocrazia ostica del nostro Paese, ci sono parecchie scartoffie alle quali far fronte: dunque, armati di buona pazienza e un buon consulente.

Per capire quale licenza serve per lo street food, dovrai considerare la tua “mobilità”. Infatti, per aprire uno street food fisso ma allestito su di un truck et similia, dovrai richiedere la licenza ambulante di tipo A.

Al contrario, se prevedi di spostarti fra fiere, eventi, ecc., dovrai richiedere la licenza ambulante di tipo B.

Per te e per i tuoi eventuali dipendenti, dovrai acquisire gli attestati SAB e HACCP, oltre che ottenere tutta la documentazione relativa alla messa a norma degli impianti, di igiene, sicurezza, agibilità, ecc.

Oltre alle suddette licenze e certificazioni, considera che dovrai aprire la partita iva ed iscriverti al registro delle imprese, comunicando con una SCIA l'apertura dell'attività stessa.

Quanto si guadagna

Definire quanto si guadagna con uno street food mobile può essere una vera e propria impresa, poiché le variabili da prendere in considerazione sono davvero tante.

Più in generale, secondo le stime si può considerare un guadagno medio che va dai 400 ai 1000€ al giorno, ma in occasione di eventi, fiere, matrimoni, feste ed altro i guadagni possono arrivare anche a quadruplicarsi.

Come sempre, dipende dal prodotto offerto e dalla richiesta, ma anche e soprattutto dal margine applicato.

Un po' di storia: pillole di street food

Il cibo di strada ha origini antichissime, ma non sappiamo con precisione dov'è nato lo street food.

Le prime fonti, che trattano l'argomento e sono giunte fino a noi, risalgono all'Antica Grecia. Qui veniva descritta l'usanza degli Egizi di friggere il pesce in strada e di mangiarlo con le mani, abitudine che i Greci importarono in Patria.

Ci furono poi i Romani, così come si legge su Saporie, che avevano l'abitudine di mangiare velocemente e in piedi presso le cauponae (locande) o le osterie (thermopolia e popinae).

Sottolineiamo il fatto che mangiassero in piedi poiché, fino ad epoche recenti, il sedersi a tavola – specie per il pranzo – era considerato appannaggio solo delle classi sociali più elevate.

Le classi più basse, che lavoravano tutto il giorno fuori casa e, spesso, non avevano neanche una cucina in casa, mangiavano il cibo di strada: veloce, economico e saziante, anche se realizzato con ingredienti poveri.

Oggi le cose sono molto diverse e lo street food assume una connotazione peculiare, che può andare dalla valorizzazione dei piatti e delle pietanze tradizionali di un posto, fino alle proposte culinarie di tendenza e/o gourmet pensate per un pubblico più modaiolo.

Rappresentando, di fatto, un business interessante al quale si approcciano sempre più imprenditori sull'onda di trend che vive il suo periodo migliore in assoluto.

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