Come allontanare le zanzare: torna l’estate con i suoi “disagi”

Archivio

Con l’arrivo dell’estate torna il fastidio di convivere con le zanzare. In Italia ci sono circa 70 specie diverse, ma la più temuta è la cosiddetta “tigre”, la aedes albopictus, riconoscibile dalle sue striature nel corpo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità le zanzare, oltre ad essere un fastidio, trasmettono il 17% delle malattie infettive nel mondo. Ma vanno prese in considerazione per il loro ruolo così essenziale per l’ambiente: sono insetti impollinatori e sono un cibo prelibato per molti animali. Ma come si può fare per allontanare le zanzare in modo ecologico senza usare pesticidi?

La regola principale che si può seguire è di togliere tutti quei depositi di acqua stagnante come i sottovasi. È lì che si annidano e dove possono proliferare. Poi, ci sono alcune piante che proprio le zanzare non sopportano: piantarle può essere segno di una buona pratica da seguire. Tra queste, la citronella (il cui odore attiva il sistema nervoso degli insetti) o i gerani. Tra i rimedi “della nonna”, anche i chiodi di garofano messi in un limone, il basilico, l’eucalipto (può essere fatto un decotto di foglie che poi va spruzzato all’interno di una stanza) o un bicchiere d’aceto messo vicino alla finestra. Tra i metodi green, anche un po’ di caffè da bruciare: le zanzare non sopportano il fumo che ne deriva.

Ma il rimedio più efficace per evitare le punture resta l’uso della zanzariera. Permette la ventilazione della casa ma, allo stesso tempo, crea un muro impossibile da oltrepassare per gli insetti (quindi, anche le mosche non si avvicineranno). Di notte il suggerimento da seguire è di non accendere le luci: sono infatti una grande fonte di attrazione per loro e per diversi altri insetti. L’Associazione americana per il controllo delle zanzare suggerisce anche l’uso del ventilatore: una zanzara ha un peso tra i 2,5 e i 10 milligrammi e vola a una velocità massima di 2,5 km all’ora. Per questo, un flusso di vento abbastanza forte è in grado di farla stare alla larga. Inoltre, proprio un ventilatore può confonderla: il corpo umano rilascia anidride carbonica e lei ne è attratta, ma il flusso d’aria può contribuire a rendere più difficile il suo lavoro perché le emissioni vengono disperse in più direzioni. Ci sono anche sistemi per la lotta biologica: da quasi un secolo è stata introdotta in Italia la Gambusia affinis, un piccolo pesce che ne è particolarmente ghiotto.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui