"Tutto in tre minuti": colloqui di 180 secondi per trovare lavoro in hotel a Rimini

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Da un lato, gli albergatori, alle prese proprio in queste settimane con la ricerca del personale adeguato per affrontare una stagione estiva ricca di attese dopo un anno di chiusura. Dall’altro decine di persone in cerca di lavoro, stagionali abituali o nuovi disoccupati a causa della pandemia. Due esigenze che domani avranno opportunità d'incontrarsi. “La rinascita dell’io attraverso il lavoro” è il titolo dell’iniziativa promossa da Tavolo del lavoro e Centro di solidarietà di Rimini (ore 9, hotel Litoraneo, viale Regina Elena 22) che metterà a tema le problematiche di uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi economica generata dall’emergenza sanitaria. Se il covid ha cambiato anche il mondo del lavoro, qual è la sfida della ripartenza per le industrie del turismo e dell’ospitalità? Se ne parlerà con i presidenti di Federalberghi di Rimini e Riccione, Patrizia Rinaldis e Bruno Bianchini. Perché accostare il tema della rinascita dell'io a quello del lavoro? «L’umanità di una persona ha come componente fondamentale la dimensione del lavoro, perché è attraverso il lavoro che la persona affronta la realtà in tutta la sua complessità. Nel lavoro impara a conoscersi, acquisisce stima di sé, grazie al lavoro sostiene sé e i familiari», spiega il presidente del Centro di Solidarietà Massimo Tamburini. «A partire da questa considerazione, allargando lo sguardo vogliamo sottolineare come più che di fronte alla sfida di una ripartenza, tutto il mondo produttivo ha davanti un’occasione di rinascita, un processo più radicale che richiede motivi nuovi per affrontare la realtà», completa il quadro Sandro Ricci del Tavolo del lavoro.

Lo speed date

Di fronte alle esigenze di operatori del turismo e di aspiranti lavoratori, Tavolo del lavoro e Cds hanno quindi deciso di proporre una formula sperimentata nel 2019, quella dello ‘speed date’. Nel rispetto delle norme per la prevenzione della diffusione del coronavirus, sabato a ogni imprenditore sarà messo a disposizione un box per incontrare a tu per tu per tre minuti ogni singolo candidato (a cui conviene presentarsi con un curriculum aggiornato). Se il candidato riuscirà a suscitare l’interesse nell’imprenditore, questi potrà chiamarlo successivamente per un colloquio più approfondito. «L’obiettivo è favorire al massimo l’incrocio tra l’offerta e la ricerca del lavoro. Questo è un periodo dell’anno in cui gli alberghi cercano disperatamente personale e hanno a disposizione tempi molto brevi per trovare le figure di cui hanno bisogno», sottolinea Ricci. Gli operatori di settore che desiderano partecipare possono prenotarsi chiamando Massimo Errighi al numero 331 6017 090. Lo speed date sarà introdotto dagli interventi di Rinaldis e Bianchini. «Due figure di alto profilo con cui Cds e Tavolo collaborano e che ci permetteranno di mettere a fuoco efficacemente quelli che sono i fabbisogni degli imprenditori turistici», sottolinea Tamburini. Quella della qualità del lavoro è sempre più una sfida al rialzo. «Parleremo con loro di come rendere più attrattivo il lavoro in Riviera», conclude Ricci. «Avrei voluto evitare di prendere posizione per non soffiare sul fuoco in un momento in cui abbiamo solo bisogno di fare partire la stagione, ma non dopo le decine di telefonate e messaggi di soci infuriati, non posso esimermi di chiarire alcuni aspetti. Come se non bastassero le restrizioni e le difficoltà legate alla pandemia, ora è il momento della gogna mediatica sul nostro turismo». Lo ha scritto in una nota il presidente della Confcommercio di Rimini Gianni Indino dopo l’ennesimo servizio sui media nazionali contro gli “schiavisti del settore turismo”, ieri su Repubblica.it. «Facile, troppo facile sparare a zero sugli imprenditori e metterli in prima pagina come sfruttatori, paragonandoli a schiavisti - insiste Indino -. Troppo facile far diventare il racconto di pochi una regola che vale per tutti. Parlo di stipendi, di contratti e di lavoratori stagionali, di tutti quei lavoratori che sono parte integrante, ognuno svolgendo la propria mansione, di un turismo dai grandi numeri, che fa della nostra Riviera una delle mete più ambite d’Italia e d’Europa». Nei servizi vengono denunciati turni infiniti, nessun giorno di riposo, paga oraria bassissima e il “quella è la porta” per chi non gradisce. «Quegli stessi lavoratori che per molti imprenditori negli anni diventano parte della famiglia - difende la categoria Indino -, per i quali a volte si getta il cuore oltre l’ostacolo pur di onorare gli impegni. Ancora di più in questo anno e mezzo di pandemia, in cui molti sono stati così vicini ai dipendenti da anticipare loro quello che lo Stato prometteva solamente, con la speranza di riuscire insieme a sopravvivere all’emergenza».

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