Collegamento veloce Forlì-Cesena, cantieri al via in autunno

Cesena

Dal progetto definitivo presentato a novembre alla chiusura delle procedure espropriative delle aree, dall'affidamento della direzione lavori data il mese scorso a “Forlì Mobilità Integrata” sino all'approvazione della progettazione esecutiva fresca di giorni: le tappe del percorso che porterà all'avvio dei cantieri dei primi due lotti sul territorio comunale del cosiddetto collegamento veloce Forlì-Cesena si stanno susseguendo l'un l'altra e l'iter amministrativo può dirsi ormai giunto all'atto conclusivo. Quello che porterà alla gara per l'affidamento dei lavori. Quando? Un paio di mesi, non oltre agosto stando alle prospettive del Comune di Forlì che, se i tempi verranno rispettati, conta di fare partire i cantieri in autunno e comunque entro la fine del 2022 perché le aziende appaltatrici sono da contrattualizzare non oltre dicembre. Dopo anni di discussioni e con un progetto che attende ancora certezze sul fronte cesenate – il cosiddetto “lotto zero” che unirà alla Secante la nuova bretella alla via Emilia – inizia il conto alla rovescia del primo passo che fungerà da “scorciatoia” e da alleggerimento dal traffico pesante, nel tragitto che da Villa Selva condurrà a Forlimpopoli e alla sua tangenziale. Totale dell'investimento per i due lotti forlivesi, 7 milioni di euro tutti coperti dallo Stato attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione sociale, divisi tra un cantiere da 5 milioni 433mila euro per il collegamento stradale tra via Mattei e lo svincolo di San Leonardo (1,3 chilometri di lunghezza) e un secondo da 1 milione 566mila euro per la bretella lunga 600 metri tra via Selva e via del Bosco. Il primo lotto prevede tre nuove rotonde (una su via Mattei, una sulla tangenziale ovest e una intermedia di svincolo per la viabilità secondaria), il secondo conterà la sola rotatoria su via del Bosco. Entrambe sono considerate strade extraurbane, larghe 10 metri e mezzo e con velocità ammessa sino ai 90 chilometri orari e dal punto di vista delle tempistiche e dell'organizzazione dei cantieri verranno portate avanti unitariamente. Lo stesso appalto sarà unico, riguarderà la sola esecuzione e ammonterà a base d'asta a 4 milioni 135mila euro. La contemporaneità dell'aggiudicazione e dell'intervento «riduce i rischi di dispersione dei tempi, delle energie e delle risorse» come è riportato nella determina di approvazione del progetto esecutivo dell'opera infrastrutturale. Soprattutto dispersione di tempi. Una variabile determinante, non si può aspettare, bisogna mettere le imprese sotto contratto entro la fine dell'anno per non perdere il decisivo finanziamento ministeriale. Il rischio, forse, era legato alle procedure espropriative (per le quali c'erano fondi statali per 938mila euro), ma queste, legate in massima parte a terreni agricoli, sono andate fondamentalmente lisce. Ora le dita incrociate si tengono nella speranza che la crisi globale non porti a disertare la gara. Se tutto procederà regolarmente, i lavori inizieranno ed entro il 2024 si concluderanno.

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