Cocaina alla figlia, il papà: "Voglio solo che mia figlia stia bene"

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È sconvolto il papà della bimba ricoverata. Al telefono ha la voce spezzata, si scusa se la conversazione si interrompe per via di un’altra chiamata. «Era mio padre - spiega - dovevo rispondere. Io e mia moglie siamo all’ospedale di Bologna da nostra figlia». È quella, per ora, la loro priorità: pregano che si riprenda dall’incubo iniziato la sera della vigilia di Natale. Tutto il resto passa in secondo piano, così come il rischio di essere identificati, nonostante le rassicurazioni che non saranno divulgati dettagli utili al riconoscimento della minore. «Non mi interessa - spiega il padre -, posso anche finire in prima pagina con la mia foto. Voglio solo che mia figlia stia bene».

Come sta la bambina?

«È stabile, ha fatto una tac, gli organi sembrano in buone condizioni, ma è subentrata una polmonite».

Una conseguenza legata all’assunzione di droga?

«No, non c’entra né la cocaina né il covid, i medici ci hanno detto che potrebbe essere dovuto all’intubazione. Ora è sotto antibiotico e prima di estubarla vogliono curare l’infezione in corso».

Al momento lei è accusato di lesioni colpose aggravate. Che cosa la preoccupa?

«Non mi interessa per il momento. Ho spiegato alle forze dell’ordine che cosa è successo. Ora vogliamo solo stare vicini alla nostra bambina».

Ci sono già state delle conseguenze per quanto riguarda la tutela di vostra figlia?

«Io e mia moglie siamo già stati sentiti per la prima volta questa mattina dagli assistenti sociali. Anche domani ( oggi, ndr) abbiamo un incontro. Faremo tutto ciò che ci dicono di fare».

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