Ravenna, cocaina alla figlia di 5 anni. Ora si temono lesioni permanenti

Ravenna

Mamma e papà avevano appena ricevuto in casa una coppia di amici per lo scambio degli auguri alla vigilia di Natale. Di lì a poco sarebbe accaduto l’inaspettato, in un contesto che gli inquirenti della squadra Mobile stanno ora ricostruendo. La figlia piccola ha perso i sensi; è stato il primo dei sintomi, seguito di lì a poco dalle convulsioni. L’effetto della cocaina su una bimba di appena 5 anni è stato immediato, al pari della reazione dei genitori, che quando hanno chiamato il 118 avevano già capito che cosa fosse accaduto. I medici hanno cercato di rianimarla per poi intubarla e trasferirla d’urgenza all’ospedale “Sant’Orsola” di Bologna. Dopo avere passato i primi giorni in coma farmacologico, la bambina ora è fuori pericolo di vita, ma i sanitari ancora attendono di capire quali saranno le conseguenze dell’intossicazione dovuta alla droga ingerita. Si temono ripercussioni sulle capacità fisiche e cognitive, dalle quali dipenderanno anche le accuse nei confronti del padre della piccola, un 40enne ravennate attualmente iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Stefano Stargiotti, con l’ipotesi di lesioni colpose gravi o gravissime.

La versione del padre

Sentito dagli investigatori, l’uomo ha raccontato di avere somministrato per errore alla figlia parte di una dose di cocaina di poco inferiore a un grammo pensando fosse mannite; un farmaco con effetto lassativo solitamente disciolto in acqua, ma utilizzato anche come sostanza da taglio per sniffare droga. Anche la moglie, madre della bimba, avrebbe confermato il racconto del compagno, aggiungendo però di non sapere nulla dello stupefacente presente in casa. Una versione rilasciata mentre era in corso un sopralluogo da parte della polizia Scientifica, che tuttavia non ha trovato traccia del medicinale menzionato dai genitori. Gli agenti hanno invece rinvenuto l’involucro contenente i resti di polvere bianca, ma anche un bilancino di precisione, in una circostanza che rende verosimile anche una diversa ricostruzione della dinamica dei fatti. In astratto, potrebbe essere stata la bambina stessa a venire a contatto con lo stupefacente lasciato incustodito, scambiandolo per qualcosa di commestibile. Ma quale che sia l’esatta ricostruzione, l’epilogo e le accuse non cambiano.

Sentiti gli amici e i vicini

Sono stati sentiti i vicini di casa e anche il contesto amicale, lasciando trasparire una cornice familiare di apparente normalità, lontana da situazioni di degrado o di familiarità allo spaccio di droga. Tuttavia, la gravità dell’episodio ha innescato le procedure previste, con la segnalazione al tribunale dei Minori e l’iter che, probabilmente, attiverà anche i servizi sociali con conseguenze ancora tutte in divenire.

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