Cmc Ravenna, sono 5 i potenziali compratori

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Cmc: il tavolo istituzionale è uno, ma per salvare la cooperativa si stanno giocando cinque partite. Ci sono due mesi di tempo e ora l’azione che il management del gruppo di costruzioni ravennate sta apportando si muove su una cinquina di diversi potenziali partner, per costruire una nuova azienda. Una newco dove apportare gli asset principali e le commesse della coop di via Trieste, tutelandone l’attività e l’occupazione. E se una terna di potenziali ed alternativi "compagni di viaggio" è già stata annunciata nei giorni scorsi – e continuano a essere piste battute, che portano a Webuild, Aspi-Pavimental e Fincantieri – ora di opportunità ce ne sarebbero altre due. Due soggetti privati che non vengono nominati. Ma uno avrebbe, ieri alle 13:30, formalizzato una manifestazione di interesse. E l’altro sarebbe in procinto di farlo, con il carteggio che verrebbe presentato entro dieci giorni. Dagli "identikit" scambiati fra gli interlocutori su quelli che sarebbero i due nuovi gruppi interessati, uno parrebbe riconducibile alla Pizzarotti di Parma. L’altro rimane nel mistero.

La discussione in video conferenza

La presenza di due ulteriori fronti di salvataggio è stata dichiarata dagli stessi dirigenti di Cmc di fronte ai tecnici dei ministeri coinvolti (Sviluppo economico, Finanze e Trasporti), all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla e al sindaco di Ravenna, Michele De Pascale. E il primo cittadino avrebbe sferzato, in videoconferenza, i vertici della cooperativa nel chiedere di dichiarare quali siano i due gruppi interessati. E avrebbe premuto sui tecnici ministeriali sul fronte Fincantieri, essendoci stata ampia relazione sullo stato della trattativa di Webuild e Aspi-Pavimental (entrambe compartecipate dallo Stato), ma nessuna analisi su quel fronte, anch’esso con compartecipazione pubblica. Erano poi presenti, ovviamente, le rappresentanze sindacali e quelle di Legacoop. Feneal Uil e Fillea Cgil erano ieri anche davanti ai cancelli della sede, contemporaneamente alle mobilitazioni di Palermo, Catania, Caltanissetta, assieme ai lavoratori, per un presidio di sensibilizzazione. Sindacati che poi, appena usciti dall’incontro in via telematica, chiedono «tutela dei posti di lavoro e messa in campo di proposte solide», come afferma Antonio Pugliese di Feneal Uil. Proposte che giungano «in tempi celeri», come richiesto a chiare lettere da Roberto Martelli di Fillea Cgil. Sul tema interviene anche Luca Rossi, di Filca Cisl, che auspica «una soluzione per cui Cmc possa stare sul mercato. Se non altro ci è giunta rassicurazione sulla cassa integrazione fino al settembre 2023, ma non è la prospettiva che auspichiamo».

Il sindaco, Michele De Pascale, fa un appello al management della cooperativa e ai ministeri coinvolti: «C’è bisogno di un cambio di passo, di un salto di qualità. Non dobbiamo disperdere un know how straordinario e per questo si devono spendere anche i ministri, non solo i tecnici – chiede il primo cittadino -. La situazione rimane tragica e a Roma si devono fare parte attiva nella ricerca di una soluzione, non aspettare che questa arrivi». Il prossimo appuntamento con il Ministero è stato fissato al primo settembre.

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