Club Tenco, la querelle continua

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SANREMO. Sono già oltre gli 150 artisti, tra cui anche il romagnolo Samuele Bersani, che si sono schierati con il direttivo dell’associazione Club Tenco nella querelle con gli eredi.. Il tutto è partito da una lettera firmata da Francesco Guccini, Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Marinella Venegoni, Carlin Petrini, Michele Serra e Vincenzo Mollica. Alla lettera hanno aderito poi Renzo Arbore, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Lella Costa, Serena Dandini, Max Gazzè, Milo Manara, Fiorella Mannoia, Neri Marcorè, Gianna Nannini, Moni Ovadia, Daniele Silvestri, Paola Turci e molti altri (per ulteriori adesioni: segreteria@clubtenco.it).

LA LETTERA DEGLI ARTISTI

Con vero rammarico siamo stati messi al corrente dai giornali di come, da qualche tempo, si manifestino pesanti critiche, e persino minacce di azioni legali, nei confronti dell’attuale Direttivo del Club Tenco, accusato di perpetrare gravi “deviazioni” rispetto ai principi e alle linee guida stabiliti dal fondatore.

Il Club Tenco, per chi non lo sapesse, è una associazione che fu creata, pochi anni dopo il suicidio di Luigi, dal sanremese Amilcare Rambaldi, col fine di onorare il nome del grande artista e col proposito di rendere influenti, vitali e autenticamente operanti nel mondo musicale quegli stessi valori etici che l’uomo, con il suo tragico  gesto, aveva voluto difendere.

Ci amareggia e ci sorprende che le azioni di discredito nei confronti del Direttivo, a cui abbiamo sopra accennato, vedano tra i principali promotori i componenti della famiglia Tenco, la vedova di Valentino, il fratello di Luigi, e i nipoti Giuseppe e Patrizia. Sono proprio loro che in questi giorni, attraverso un portavoce, hanno diffidato pubblicamente il Direttivo del Club dal continuare ad utilizzare il nome di Luigi nella sigla della Rassegna della Canzone d'Autore. Tutto questo perché, a loro giudizio, ormai da tempo l’attività culturale di questa associazione ha perso anima, valori e obbiettivi una volta connaturati alla figura del cognato e zio, Luigi Tenco.
Questa opinione ci dà un notevole dispiacere: ci sembra infatti che nel corso di questi ultimissimi anni il lavoro del Club, a partire naturalmente dai giorni dedicati alla Rassegna che si svolge al teatro Ariston, sia stato quanto mai in linea con le aspirazioni culturali e i principi fondativi del Club, un giudizio corroborato anche dal crescente successo di partecipazione critica e popolare: segnaliamo gli eventi collaterali organizzati presso la chiesa di Santa Brigida, le giornate di "Complice la musica” e infine le lezioni sui cantautori e la musica d’autore per gli studenti delle scuole secondarie.


Sappiamo bene tutti che le polemiche sono parte integrante di ogni organismo associativo, politico o culturale che sia, e che la dialettica che le genera, quando controllata democraticamente, è un segnale di benefica vitalità rinnovatrice. Quando invece alcune di queste opinioni prendono la forma del diktat “senza se e senza ma", esse diventano inevitabilmente inutili e dannose.

Per questo gli estensori della presente lettera, tutte persone che per età e per passione hanno partecipato in diversi ruoli fin dai primi passi di questa meravigliosa avventura, non possono non sentirsi oggi sconcertati dalle minacce di azioni legali che provengono dagli eredi.

Per tutto quanto detto esprimiamo la nostra solidarietà all’attuale Direttivo e alla Assemblea di soci che lo ha nominato, invitando caldamente gli scontenti di questo loro lavoro a riportare la discussione all'interno di un civile confronto culturale, da svolgersi presso le sedi assembleari del Club. Invitiamo altresì le istituzioni pubbliche e private a non lasciarsi impressionare da simili azioni e a continuare la loro opera di sostegno a questa piccola e preziosa perla del panorama culturale italiano chiamata Rassegna della Canzone d'Autore Premio Tenco.

LA REPLICA DEGLI EREDI

Il Sig. Sergio Staino, da pochi giorni alla guida del Club, con la mancanza di correttezza emersa anche attraverso il suo odierno comunicato sta portando il Club Tenco verso la chiusura. Ai mass-media dice sornionamente di volere un sereno incontro con gli eredi Tenco mentre sottobanco chiama in causa persino gli artisti famosi per farli schierare a suo favore nella sua incomprensibile battaglia contro gli eredi Tenco. Alcuni artisti da lui contattati hanno riferito dell’intenzione di voler cambiare il nome del Club cercando, conseguentemente, di portarsi altrove il magazzino di esperienze e profitti accumulati grazie agli anni di sacrifici di coloro che lo hanno preceduto. Se avesse speso queste energie per scopi più sani, avrebbe sicuramente raggiunto risultati migliori a favore del Club evitandogli questo gravissimo danno d’immagine. Quindi il Sig. Staino, con questo suo atteggiamento nocivo per il Club, anche se dicesse di avere dalla sua parte l’intero elenco degli artisti iscritti in SIAE, non gode della fiducia della famiglia Tenco e non ne ferma assolutamente le intenzioni di chiedere documentata trasparenza!  

L’attuale Direttivo del Club di fatto sta appoggiando l’azione catastrofica avviata da Staino e come lui non ha fornito i documenti richiesti, che dovranno pervenire ai signori Tenco entro il 12 marzo prossimo. Se non giungeranno, sarà cura degli eredi Tenco chiederli direttamente agli enti competenti. L’opera di volontariato dei membri del Club, fatto a suon di centinaia di migliaia di euro l’anno percepiti dal Club, è bene che sia palesata non soltanto a parole ma anche fornendo i documenti più volte richiesti per certificare la trasparenza!

Il conflitto di interessi di persone e società che operano per/con il Club, mentre contemporaneamente lavorano per società e iniziative collegate al Festival di Sanremo, alle industrie discografiche o ad altri Premi musicali, deve essere debellato in quanto potrebbe essere causa di interessi economici individuali, di corruzione dei principi originari del Club Tenco e, come sta accadendo, di non trasparenza!

Questa Associazione, di cui non si conosce la quantità di Soci e nemmeno i nomi di tutti i membri del Direttivo, rifiutandosi di fornire le informazioni più volte chieste per dimostrare le sue attività, tende ad assomigliare sempre più ad una strana setta che vorrebbe fare ciò che vuole del nome Club Tenco tentando di espropriarne addirittura i legittimi eredi. Ciò non è ammissibile e alla luce di quanto è stato diffuso oggi dal Club, sottolineando la totale mancanza di correttezza e trasparenza, fa permanere il divieto all’utilizzo del nome Club Tenco / Tenco fin quando non verrà eletto un nuovo Direttivo ed un nuovo Legale Rappresentante che riabbracci e porti avanti i valori per cui fu fondato.

Michele Piacentini (Ufficio stampa della famiglia Tenco)

Roma, 6 marzo 2020

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