Il riscaldamento climatico ha ormai avviato anche in Romagna una parabola ascendente che si prevede condizionerà anche il futuro prossimo, come delineato dalle proiezioni climatiche al 2050 suddivise per macroaree e centri urbani: secondo lo studio realizzato dall’Osservatorio clima di Arpae Emilia Romagna, infatti, il processo di tropicalizzazione porterà tra il 2021 e il 2050 a un aumento dei valori medi di quasi 2° nel Ravennate, a inverni meno freddi nel Forlivese (dove la media minima dovrebbe passare da 1° a 2,4°), a estati più torride nel Cesenate (dove la media massima giornaliera è prevista schizzare da 27,8° a 31°), a ondate di calore sempre più persistenti che al mare come sulle prime alture toccheranno i 9 giorni consecutivi rispetto ai 3 di media attuali, al moltiplicarsi delle notti afose a Rimini (dove le serate tropicali, ovvero quelle con valori minimi superiori a 20° dovrebbero triplicarsi, da 13 a 32) e a una marcata generale riduzione delle precipitazioni (con l’unica eccezione dell’area urbana di Ravenna), che rischiano di assumere connotazioni tropicali, con relativi disagi. Come avvenuto in più occasioni proprio nel luglio scorso, con un primo violentissimo nubifragio tra Lido di Savio e Cervia a cavallo di metà mese, il tornado con grandine e venti a 300 km/h che ha sconvolto la Bassa Romagna tra Lavezzola, Voltana, Alfonsine e Savarna (colpendo aree ancora alle prese con le conseguenze dell’alluvione di maggio) e la tempesta di garbino a fine mese che ha fatto cadere alberi (uno finito anche su un treno in transito sulla linea Ravenna-Rimini) e portato le cavallette a invadere le spiagge del litorale tra Rimini e Cervia.

Clima tropicale, in Romagna valori più alti di 2 gradi entro il 2050
