La Clai compie 58 anni e dona 100mila euro agli ospedali

Imola

IMOLA. L’occasione è di quelle da festeggiare, il momento è uno dei più difficili della storia del Paese e del mondo e di conseguenza anche della cooperativa Clai di Imola. Cinquantotto anni sono però un bel traguardo e la coop imolese che produce salumi e formaggi ha deciso di festeggiare affrontando il momento con forza. Assumendo personale, tenendo duro nei punti vendita e sui mercati il più possibile, donando 50mila euro all’ospedale di Imola e altrettanti a quello di Parma da destinare alla lotta al coronavirus.


58 anni
Sono passati 58 anni da quel 20 marzo del 1962 quando venne costituita la Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi, che oggi conta 544 dipendenti e 280 soci. Una coop che ha chiuso il 2019 con un fatturato di 290 milioni di euro, in crescita rispetto ai 260 milioni dell’anno precedente. Anche il 2020 era iniziato bene, con un buon + 2,5 delle vendite sul mercato nazionale e +10% all’estero. Ma la situazione emergenziale che si è venuta creare mette tutto in discussione, certamente in stand by. Non la voglia di andare avanti della cooperativa, che continua produzione e vendita a pieno regime. «Festeggiamo 58 anni di storia in una situazione di emergenza che, da un lato rende ancora più evidente come il lavoro sia un valore che rappresenta la dignità della persona – commenta Pietro D’Angeli, direttore generale –, dall’altro rende più urgente la necessità di una nuova economia civile, più cooperativa, che introduca con forza all’interno delle imprese un nuovo concetto di responsabilità. Per noi in Clai questo si traduce nel prendersi cura degli altri e nell’adottare comportamenti socialmente responsabili bilanciando tra loro la ricerca del profitto, attraverso la qualità e la costanza della produzione e dei servizi, e la centralità della persona e della sua salvaguardia. In virtù di questo, nel mese di marzo abbiamo deciso comunque di procedere con l’assunzione di 14 persone, trasformando i loro contratti in contratti a tempo indeterminato».

Rispetto ali decreti del governo che limitano attività e vita delle persone, la Clai ha anticipato i tempi: «Abbiamo anticipato i provvedimenti governativi – spiega Giovanni Bettini, presidente – dandoci regole ancora più severe: smart work per tutte le funzioni aziendali che non richiedano una presenza fisica in azienda, sanificazione frequente, mobilità ridotta, stop alle visite esterne ed interne. La nostra Cooperativa è una famiglia. Ognuno di noi sta facendo la sua parte per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e garantire la continuità produttiva. Ce lo chiedono i nostri clienti, i nostri agenti, i nostri fornitori, ma soprattutto ce lo impone la nostra coscienza». Con tute le sicurezze del caso, la Clai sta assicurando le forniture agli alimentari di Medicina, «i nostri trasportatori hanno voluto con forza continuare questo servizio consapevoli di portare un bene essenziale» ha sottolineato il direttore.


Donazione
Se le preoccupazioni economiche certo non mancano, resta l’impegno forte per la comunità. Per questo il Consiglio di amministrazione della Clai ha deciso di effettuare una donazione di 50.000 euro ciascuna agli ospedali che sono coinvolti dei territori in cui risiedono i centri di produzione vale a dire a Imola e Parma. «Qualche giorno, fa quando abbiamo saputo della chiusura di tutte le mense self-service di Imola e Faenza, – spiega Pietro D’Angeli – abbiamo allestito dei punti ristoro in entrambi i nostri stabilimenti per offrire un pasto ai colleghi. Nell’assoluto rispetto delle regole, vogliamo fare tutto il possibile per superare tutti insieme questo momento di difficoltà». «In ultimo – sottolinea il presidente Bettini – voglio soffermarmi sul “regalo” che lo chef Massimiliano Mascia del Ristorante San Domenico di Imola ha voluto fare a Clai per questo compleanno attraverso questa piccola torta di pane allestita ad arte con le specialità delle tre aziende che compongono oggi il Gruppo : un genuino simbolo di festa, di amore al buono e al bello, un riconoscimento al nostro lavoro attraverso una realtà d’eccellenza del nostro territorio, che come tantissime altre realtà locali, oggi più che mai rappresenta la speranza di futuro nostra e del Made in Italy».

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