Cinzia Spanò a San Mauro con "Tutto quello che volevo"

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Il teatro di Villa Torlonia ospita, stasera alle 21, Cinzia Spanò; attrice e autrice milanese, ridà voce a “Tutto quello che volevo” monologo da lei scritto, tratto da una storia drammatica dal finale sorprendente. Riguarda la sentenza “esemplare” della giudice Paola Di Nicola in seguito al fattaccio di prostituzione minorile “dei Parioli” (Roma 2014), che coinvolse due ragazzine di 14 e 15 anni e uomini della Roma “bene”. Quando il pubblico ministero chiese alla 14enne «a cosa ti servivano i soldi che guadagnavi», lei rispose «taxi, vestiti, shopping, insomma tutto quello che volevo». Dopo aver riflettuto, la giudice stabilì come risarcimento che l’imputato acquistasse per la ragazza una sorta di biblioteca libraria comprensiva di molte storie di donne, da Ipazia alle suffragette, da Dickinson a Fallaci, Ginzburg, Anna Frank, Anna Arendt.

Cinzia, sono trascorsi alcuni anni dalla famosa sentenza, cambiano le reazioni del pubblico?

«Lo spettacolo continua a suscitare reazioni di condivisione e apprezzamenti. Spesso sono addirittura gli uomini a fare partire l’applauso davanti a questa sentenza di poesia. Oggi lo spettacolo ci viene richiesto anche dalle scuole e al termine scaturisce un dibattito a volte ancora più emozionante».

Cosa rimane impresso al giovane pubblico?

«I ragazzi colgono tanti aspetti ma sicuramente ciò in cui vanno più guidati è il concetto di libertà; ai loro occhi le due ragazze erano “libere” di fare quello che hanno fatto. Credo perciò sia davvero responsabilità degli adulti fare capire come a 14 anni non si è liberi, lo sviluppo psicoemotivo non è tale da poter valutare la portata delle proprie azioni e i danni che si recano a sé stessi. Ci sono forme di violenza subdole, meno riconoscibili dalla collettività, ma invece pericolose perché devastano vite».

Come commentano la sentenza?

«Ne dibattono; oltre alla sentenza, lo spettacolo racconta la storia della giudice; alcune ragazze mi hanno detto di voler diventare magistrate dopo aver visto il monologo; ciò significa che le storie che raccontiamo riescono ancora a plasmare il nostro immaginario. La giudice ha ritenuto che la monetizzazione non fosse opportuna per non rafforzare il convincimento della ragazza sull’uso del denaro. Ha obbligato l’imputato a investire in libri per formare un pensiero femminile che poteva restituire alla ragazzina la sua collocazione nella storia. È una sentenza che si radica nella storia della giudice stessa, divenuta magistrata dopo avere approfondito la storia del pensiero femminile».

Come ha trascorso la lunga assenza dal palcoscenico?

«Con altre colleghe abbiamo atto nascere Amleta, associazione figlia del primo lockdown. Abbiamo creato uno spazio per professioniste dello spettacolo per parlare di cose che da tanto tempo non ci tornavano: disparità di genere, differenze di paga con i colleghi maschi, di occupazione, poca presenza femminile sui palcoscenici. Siamo 28 socie fondatrici e ho l’onore di essere la presidente. Cerchiamo di contrastare le discriminazioni di genere interne al mondo dello spettacolo con un focus particolare sulla violenza. Oggi abbiamo 500 iscritti fra cui colleghi maschi che ci sostengono».

Come operate e cosa avete già ottenuto?

«Raccogliamo testimonianze attraverso una nostra mail riservata, utile come collante tra noi colleghe e le avvocate dell’ufficio legale Differenza Donna. Non esistono dati nel nostro mondo, Amleta si preoccupa di raccoglierli; per ora ne abbiamo relativi al 2017 provenienti dall’Inps che evidenziano una differenza di paga del 27%; altri riguardano le narrazioni sui palcoscenici fatte per l’80-85% da attori e registi maschi».

In che modo dunque desidera continuare sul palcoscenico?

«Anche come autrice desidero restituire protagoniste raccontate con sguardo non maschile. Ho dedicato uno spettacolo alla figura di Marilyn Monroe, uno a Laura Fermi, adesso ho scritto un testo su Palma Bucarelli (1910-1998), critica d’arte e grande direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma».

Euro 15-12. Info: 370 3685093

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