“Cinema e industria”, al via la festa

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RIMINI. Ci saranno (e quanti saranno?) i motociclisti con le Harley Davidson a rispecchiarsi nelle mitiche “cavalcate” sulle due ruote di Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson in Easy rider (1969). Batterà il “cuore selvaggio” di David Lynch con la riproposta – sul grande schermo – di pezzi della sua filmografia: da Eraserhead a Elephant man, al più recente Mulholland Drive, passando per l’on the road Wild at heart (Cuore selvaggio) del 1990 con la coppia “rovente” Nicholas Cage e Laura Dern.
La mostra al castello e Avati
Un omaggio pensato per affiancare la mostra – una novità assoluta, in anteprima per l’Italia – David Lynch. Dreams. A tribute to Fellini ideata e realizzata dalla Fondazione Fellini di Sion (vernissage alle 16 di venerdì a Castel Sismondo).
Altro doveroso omaggio quello al presidente di giuria del Premio Cinema e Industria Pupi Avati con il filone horror e noir della sua filmografia (La casa delle finestre che ridono e Zeder).
Una mappa per lo spettatore
Ma il viaggio nella Settima arte. La festa del cinema dal 3 al 5 maggio a Rimini – organizzata da Confindustria Romagna, Khairos, Dipartimento Scienze per la qualità della vita dell’Alma Mater, collaborazione del Comune di Rimini – promette incontri, incroci, traiettorie che richiedono quanto meno una Google Map, e perché no una Street View, per il cinefilo ma anche lo spettatore mainstream, per decidere dove andare, che vedere, chi ascoltare. Una sessantina gli appuntamenti, in più luoghi della città (dal Fulgor e Settebello all’Università alle Befane, cinema Tiberio, Galleria Primo Piano, Cineteca, Castel Sismondo) grazie a una pluralità di collaborazioni.
Una fitta rete di corrispondenze
Declinato lungo le coordinate del rapporto tra cinema e industria ma anche cinema e rivoluzioni culturali, il programma rivela al suo interno «una fitta rete di corrispondenze» spiega Roy Menarini, docente di cinema e curatore di una buona fetta del palinsesto festivaliero.
Tra i percorsi più ghiotti per il pubblico cinéphile, quello che interseca il rapporto cinema e musica, con la proiezione, sabato 4 maggio, al Fulgor (ore 16 e ore 18.30) di due titoli della regista statunitense Shirley Clarke, tra i nomi noti dell’onda sperimentale e indipendente degli anni Sessanta: The connection (1962) e Ornette: made in America (18.30).
Mentre No maps on my taps di George Nierenberg (1979), film inedito in Italia, racconta il tip tap nella stagione del suo tramonto.
Alle avanguardie artistiche e al segmento “cinema e architettura” si ispirano la proiezione di Bauhaus spirit: 100 years of Bauhaus di Niels Bolbrinker (4 maggio, cinema Fulgor), in collaborazione con l’Ordine degli architetti di Rimini; l’incontro dedicato al lavoro di Studio Azzurro su pellicola (4 maggio, Castel Sismondo); la performance L’Uomo Raggio da Man Ray a Richter di Capsula Cinematica (4 maggio, Castel Sismondo).
Prime visioni e noir
Tra le anteprime, il doc RBG di Julie Cohen (4 maggio, cinema Fulgor), ovvero Ruth Bader Ginsburg, la “giudice di ferro” nominata da Bill Clinton tra i componenti della Corte Suprema Usa; e Le poulain di Mathieu Sapin (3 maggio, cinema Fulgor), una satira politica sulla campagna presidenziale francese.
Un omaggio a un maestro del noir francese Henri-George Clouzot è condensato nella giornata conclusiva con i titoli L’assassino abita al 21 (1942) e I diabolici (1954) al cinema Settebello.

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